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Germania, la pandemia vero banco di prova del nuovo governo. La prima mossa di Scholz: due comitati nel suo cancellierato

La coalizione Spd, Verdi e Fdp deve confrontarsi prima di tutto con il continuo aumento dei contagi e ha già ricevuto critiche per non aver rinnovato lo stato di emergenza. Il cancelliere in pectore della Spd ha rivendicato invece passi decisi già intrapresi, come la regola 2G che esclude i non vaccinati da molte attività

Un contratto di governo negoziato dal 21 ottobre fino ad oggi, con 22 gruppi di lavoro composti in media da 7 esperti di ciascuno dei tre partiti. In totale almeno 300 persone impegnate per redigere le 177 pagine del documento. Alla fine, però, il primo vero banco di prova per il nuovo governo tedesco formato da Spd, Verdi e Fdp è la pandemia di Covid, con 66.884 nuovi casi nelle ultime 24 ore e un’incidenza settimanale ogni centomila abitanti salita a 404,5. La coalizione non ha finora mostrato capacità di guida imponendo la fine dello stato di emergenza pandemica e spingendo i Länder a legiferare prima della sua scadenza.

Il leader socialdemocratico Olaf Scholz – alla base del leggio lo slogan “osare più progresso” – ancora prima di annunciare che la coalizione “semaforo è fatta” ha dovuto affrontare il tema coronavirus. Si è tolto dalle spalle le critiche, rivendicando che la coalizione ha già intrapreso passi decisi che entrano oggi in vigore: il 2G (accesso alle attività ricreative solo a vaccinati e guariti) e 3G al lavoro (per entrare negli uffici basta anche il tampone). Non ha però potuto esimersi dal constatare che il Covid “non è ancora sconfitto, purtroppo. La situazione è seria, le terapie intensive in molte aree del Paese sono sovraccariche”. E ha invitato tutti coloro che non l’hanno ancora fatto a vaccinarsi o fare il richiamo.

Scholz per parte sua oggi ha ammesso che il suo governo potrebbe dover prendere nuove misure, per ora ne ha annunciate sette ma nessuna nuova restrizione. Come primo passo ha annunciato la creazione di un comitato di crisi interministeriale insediato nel cancellierato che controlli continuamente la situazione, affiancato dalla nomina di un comitato di esperti di diversa estrazione, dagli epidemiologi a studiosi di scienze sociali, anch’esso in seno al cancellierato, che osservi in modo stretto e quotidiano gli eventi e consigli il governo. Si augura che questo gruppo di lavoro possa essere costituito ancor prima della nascita del suo Gabinetto. Martedì si era recato poco dopo le 17 con i vertici della coalizione da Angela Merkel per garantirsi un efficace passaggio di consegne. Altra soglia di intervento è di procedere massivamente nella campagna di vaccinazioni, ampliando anche le capacità delle squadre mobili.

Parallelamente, il cancelliere in pectore punta su contatti con i governatori dei Länder per verificare nuovi spazi di manovra. Scholz non ha deciso l’introduzione di un obbligo generalizzato per tutti a vaccinarsi, auspicato da diversi governatori ma osteggiato invece per dubbi di incostituzionalità tra gli altri da Jens Spahn, però ha dichiarato che dev’essere valutato. Ha confermato invece la decisione già presa di imporlo nei confronti del personale a contatto con le persone più deboli, vale a dire negli ospizi ed ospedali. Ai sanitari intende garantire al contempo un nuovo bonus esente da imposte fino a 3mila euro, stanziando per questo 1 miliardo. Più in generale il contratto di governo prevede che siano migliorate le loro condizioni di lavoro, con stipendi più alti anche per l’assistenza agli anziani, eliminazione dei turni condivisi, e detassazione di tutti i supplementi al salario.

Alla Spd toccherà il ministero della Sanità, ma Scholz non ha ancora voluto indicare chi lo occuperà al posto di Spahn. A una giornalista che gli chiedeva di svelarlo ha risposto lapidariamente: “Proporrò dei nomi e troveremo un’assegnazione eccezionale, vedrete una buona soluzione”. Nei media per ora è circolato il nome dell’esperto socialdemocratico, ospite frequente dei talk show, Karl Lauterbach, ma lo stesso diretto interessato non lo ha confermato.

Tutti nella coalizione semaforo hanno chiaro che la pandemia è la prima sfida su cui saranno misurati, il vicecancelliere in pectore Robert Habeck (Verdi) prima ancora di illustrare i passi concordati per portare il Paese sulla strada dell’osservanza del limite dell’innalzamento della temperatura entro 1,5 gradi stabilito a Parigi, ha assicurato: “Faremo tutto il necessario per interrompere la quarta ondata“. Il futuro ministro delle Finanze, Christian Lindner (Fdp), ha sottolineato che “la crisi sanitaria è una sfida” e suggerito a tutti “di farsi vaccinare e di ridurre questo inverno i contatti solo a quanto è necessario”.

Il nuovo governo si è presentato come “un’alleanza per la libertà, la giustizia sociale e la sostenibilità” con un programma ambizioso. Come ha sottolineato Norbert-Walter Borjan (Spd), i tre partiti nelle trattative si sono arricchiti reciprocamente, ma non si vogliono fondere, bensì solo coalizzare. Stasera i protagonisti dopo oltre un mese di riservatezze sono venuti allo scoperto ed hanno dato un messaggio di unità presentando i punti cardine della loro azione futura. Il governo nasce però durante un’emergenza e nel contratto “il superamento della pandemia” spicca come “uno dei compiti centrali”. Dopo il placet dei congressi di Spd e Fdp e degli iscritti dei Verdi, Olaf Scholz potrà presentarsi il 9 dicembre al Bundestag per diventare il nono cancelliere tedesco.