Cultura

Milano torna ad essere la città d’Italia in cui si legge di più. E le periferie battono il centro

Milano è il top per la lettura di libri. Qualche anno fa sembrava che Roma l’avesse superata, almeno sul fronte ebook, invece pare proprio che il capoluogo lombardo si sia ripreso lo scettro. Lo dicono i dati presentati dall’Osservatorio dell’AIE-Associazione Italiana Editori per BookCity, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura che si tiene a Milano dal 17 al 21 novembre. Sono pronta a scommettere che per la ventesima edizione di Più Libri Più Liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si svolgerà a Roma dal 4 all’8 dicembre, sarà presentata un’analoga ricerca che proverà a restituire alla Capitale il podio per la lettura.
I numeri non mentono, ma spesso dipende da come s’interpretano.

L’indagine, realizzata in collaborazione con BookCity Milano su dati di PepeResearch, secondo AIE dovrebbe diventare un Osservatorio permanente sui consumi culturali nell’area metropolitana. La ricerca è stata condotta a ottobre 2021 su un campione di mille intervistati e dalle loro risposte emerge che a Milano, in estrema sintesi, leggono tantissimo: in periferia, sia giovani che anziani, senza distinzione tra digitale e cartaceo, e che tutti amano andare nelle librerie fisiche.

Analizzando meglio i numeri, scopriamo che, tra i maggiori di 14 anni, Milano ha più lettori della media italiana – 64% contro 56% – tra chi legge almeno un libro in 12 mesi, compresi ebook e audiolibri; in particolare i milanesi amano il digitale: 39% contro la media nazionale del 26%.

Continuando a scorrere la ricerca vediamo che a leggere molto sono i giovani: a Milano si dichiarano lettori l’88% nella fascia 15-17 e l’87% nella fascia 18-24. In Italia sono lettori nella stessa fascia il 51% e l’81%. Però anche nelle fasce comprese tra 55-64 anni e 65-74 anni leggono molto di più i milanesi della media nazionale, rispettivamente 47% contro 31% e 31% contro 19%.

Ma non è tutto, Milano si differenzia anche per altro. In Italia il 42% dei lettori è “debole”, vale a dire che si ferma sotto la soglia dei tre libri l’anno. Nel capoluogo lombardo i lettori deboli sono solo il 24%, mentre la stragrande maggioranza – il 69% – si trova nella fascia da 4 a 11 libri l’anno. Insomma chi vive all’ombra della Madonnina apprezza i libri in tutte le versioni senza fare differenza tra digitale e cartaceo, e questo genera molti lettori “forti”.

La ricerca non si è limitata a indagare sulla quantità di libri letti, ha cercato anche di capire dove comprano i milanesi. Sono acquirenti di libri ed e-book il 63% dei milanesi contro il 51% della media italiana. Di soli e-book il 29% contro il 18% della media italiana. Pur apprezzando la comodità del digitale, i milanesi amano frequentare le librerie fisiche, soprattutto di catena o indipendenti, per gli acquisti di libri cartacei. In particolare, il 90% dei milanesi acquirenti di libri ha comprato nelle librerie fisiche almeno una volta negli ultimi dodici mesi, in Italia solo il 73%. Un dato emerso dalla ricerca lascia a bocca aperta: i milanesi che hanno comprato almeno un libro online sono “solo” il 26%, contro il 55% della media italiana.

Anche l’analisi della mappa cittadina è interessante. Infatti, mostra una distribuzione dei lettori diffusa sul territorio che premia le periferie: nei quartieri più lontani dal centro il 59%, contro il 58% nelle aree semiperiferiche e il 54% nelle aree centrali e semicentrali. Il dato fa riflettere perché la distribuzione delle librerie e carto-librerie è molto squilibrata in favore del centro: qui si trovano il 69% degli esercizi, il 19% nelle aree semiperiferiche, il 12% nelle periferiche. Detto in altro modo: nelle aree centrali e semicentrali ci sono 0,71 librerie e cartolibrerie ogni 1000 lettori, 0,14 nelle aree semiperiferiche e 0,07 nelle periferie. Eppure nelle periferie si legge di più. Un dato positivo che apre alla speranza per il futuro dell’editoria.