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Dubai e Abu Dhabi, il lato più moderno (e sfavillante) del Medio Oriente

Da piccole realtà rurali a detentori di record architettonici e stilistici: ecco come gli Emirati, una piccola serie di paesi degli sceicchi, si sono trasformati nel ‘luna park’ del deserto. E perché attirano così tanti turisti ogni anno.

Visitare gli Emirati Arabi Uniti è un’esperienza che lascia un misto di stupore e curiosità. Tra il deserto della penisola arabica e il Golfo Persico, infatti, sorgono quasi come funghi, in zone altrimenti isolate e prive di vegetazione – figuriamoci di insediamenti umani – città sfavillanti, ricchissime in grattacieli, hotel dalle forme più disparate, vere e proprie cattedrali del modernismo.

Il mondo dei tuareg e del deserto, che poteva essere la cartolina dominante fino agli anni Settanta, è oggi stato sostituito dai nuovissimi edifici delle sue città principali, Abu Dhabi e Dubai. Non è un caso che proprio in quest’ultima si trovi il Burj Khalifa, il più alto grattacielo al mondo, che detiene questo record sin dal 2009 con la stratosferica altezza di 829,80 metri.

Sembra difficile, oggi, che questo record verrà superato e l’assoluto primato rispetto ai tanti skyscraper che dominano l’Oriente e alcune grandi metropoli dell’Occidente dimostra come a Dubai abbiano preso sul serio la volontà di trasformare piccole città portuali in veri e propri crocevia di culture e, soprattutto, del turismo.

È infatti questa una delle voci principali delle economie degli Emirati, che in fatto di servizi e attrazioni per i visitatori non sono secondi a località ben più blasonate. Grazie a numerose soluzioni di viaggio all inclusive, oggi una vacanza a Dubai o Abu Dhabi non è più un sogno per pochi: sono tanti, infatti, i viaggiatori che scelgono gli UAE (United Arab Emirates, così li troverete spesso segnalati su guide e indicazioni aeroportuali) per una fuga anche solo di 3, 4 o 5 giorni.

Tra modernità e tradizione, souk e grandi centri commerciali, parchi divertimento e oasi verdi ci si sentirà avvolti in un’atmosfera decisamente fuori dal comune. A rendere ogni viaggio speciale, poi, ci pensa Alpitour, il grande gruppo italiano del mondo Travel che con i suoi brand propone delle soluzioni di soggiorno adatte a ogni esigenza. Tra le proposte da tenere in considerazione per un viaggio negli Emirati, magari con l’avvicinarsi del Capodanno, ce ne sono due che faranno la felicità di molti: il SeaClub Centara Mirage Grand Resort (4S*) di Francorosso e l’Alpiblu Hampton By Hilton Marjan Island (4*) di Alpitour.

Entrambe le strutture sono dotate di moderni servizi per una clientela internazionale, dalle spiagge private alle enormi piscine dove concedersi momenti di sano relax. Il Centara è vicinissimo al mercato dell’oro di Dubai, un luogo dove una sessione di shopping è decisamente sfavillante; l’Hampton si trova invece sulla Marjan Island, nel piccolo emirato di Ras Al Khaimah: qui, a circa 100 chilometri da Dubai, potrete scoprire atmosfere più tradizionali e meravigliose spiagge incontaminate.

Cosa vedere a Dubai, la città delle meraviglie

Antico o moderno? Meglio entrambi. La Dubai che tanti immortalano su Instagram sembra infatti un connubio di grattacieli, metropolitane con l’aria condizionata e boutique uscite dalle migliori riviste di stile, ma c’è tanto altro da scoprire in questa città che, complici compagnie aeree e posizione favorevole, è diventata il nuovo ponte tra Oriente e Occidente.

Proprio la Dubai tradizionale è quella che sicuramente merita di più il viaggio, poiché riesce a racchiudere tutta l’essenza di quel Levante che emoziona e incanta. Lo fa con le architetture bianche e candide della Moschea di Jumeirah, sobria ed essenziale nel richiamo alle antiche decorazioni islamiche, sebbene sia stata costruita solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. In segno di apertura al mondo non musulmano, la moschea è aperta ai visitatori, che però devono rispettare alcune regole: per le donne, indossare un velo che copra i capelli e le spalle; per gli uomini, pantaloni lunghi e per entrambi di togliere le scarpe all’ingresso.

Insieme al Gold Souk, ovvero il mercato dell’oro che abbiamo già citato, e la possibilità di visitare il Creek a bordo delle tradizionali imbarcazioni dette Abra (una sorta di Canal Grande in salsa arabeggiante), si rimarrà affascinati da luoghi dove il tempo sembra essersi fermato.

L’orologio scorre veloce invece nella Dubai moderna, quella dei grandi arcipelaghi di isole artificiali (come il The World, dove ogni isola ricorda un paese del mondo) o il Dubai Frame, una enorme cornice dorata grande come un palazzo di decine di piani che incornicia lo skyline della città. Il tutto, senza dimenticare il Dubai Mall – il più grande centro commerciale degli Emirati – o lo Ski Dubai: una stazione sciistica indoor. Perché sciare con vista sulle dune non ha prezzo!

Abu Dhabi e gli altri emirati

Un po’ come Dubai, anche Abu Dhabi è un perfetto mix di tradizione e innovazione: qui, infatti, convivono e coesistono stili tipicamente arabi con accenni occidentali. Un connubio che si fa evidente nella presenza, a poca distanza, di grandi moschee e complessi commerciali.

Con le sue ottanta cupole, la moschea dello sceicco Zayed ospita ben 41mila fedeli nella sua massima capienza. E pensate: qui troverete il più grande tappeto al mondo, 5.600 metri quadrati e 35 tonnellate di peso. Per pulirlo ci vuole una squadra intera, e chissà quanti giorni di lavoro…

Nel deserto c’è anche un tocco di italianità: è il Ferrari World, il più grande parco a tema degli Emirati che, con il suo colore rosso intenso, ricorda il Cavallino rampante. Tra una riproduzione dei monumenti italiani e una vera e propria pista da Formula 1, c’è davvero da divertirsi.

Gli amanti di cultura e musei troveranno qui anche la “succursale” del Louvre di Parigi: inaugurato nel 2017, il Louvre Abu Dhabi ospita 35mila pezzi di collezioni internazionali, tra le quali opere di Leonardo da Vinci e Pablo Picasso.

Se volete provare emozioni insolite e scoprire luoghi alternativi, imperdibili sono anche Ajman – la capitale del lusso più “tranquillo” – e Mowaihat, un sito archeologico che risale al 2500 a.C.