Scienza

Vaccino Covid, lo studio di Science che compara la protezione Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson negli Usa

L'analisi dei dati ha fotografato una situazione di sostanziale paritaria efficacia tra i tre composti per prevenire l'infezione di Sars Cov 2 fino a quando la variante Delta ha soppiantato Alpha (la variante inglese), lo scenario è mutato

Quanto dura la protezione dei vaccini? Uno degli ultimi studi sul tema è quello pubblicato su Science e ha avuto una platea molto ampia ovvero quella dei veterani Usa. Anche questa analisi – condotta tra il febbraio e ottobre 2021 su 780.225 veterani (di cui 498.148 completamente vaccinati) – ha confermato che con l’arrivo della variante Delta (la mutazione prima chiamata indiana che ha già sviluppato una variante plus) il limite dei sei mesi. Poi lo scudo anti Covid tende a indebolirsi. Ma lo studio del Public Health Institute di Oakland, dal Veterans Affairs Medical Center di San Francisco e dall’University of Texas Health Science Center fa emergere anche che il monodose Johnson&Johnson sviluppato dalla divisione vaccini Janssen perde maggiore efficacia. Per cui anche in Italia l’Aifa ha dato il via libera al richiamo con Pfizer o Moderna per chi è stato immunizzato con il vaccino a vettore virale. La ricerca non riguarda il vaccino Astrazeneca su cui negli Stati Uniti si era parta una polemica sui dati.

L’analisi dei dati ha fotografato una situazione di sostanziale paritaria efficacia tra i tre composti per prevenire l’infezione di Sars Cov 2: la protezione da contagio era 86,4% per i vaccinati con Janssen (Johnson&Johnson); 86,9% per i vaccinati con Pfizer-Biontech e 89,2% per i vaccinati con Moderna. Quando Delta ha soppiantato Alpha (la variante inglese), lo scenario è mutato. A distanza di sei mesi l’efficacia la protezione era scesa al: 13,1% per i vaccinati con il monodose a vettore virale; al 43,3% per gli immunizzati con Pfizer-BioNTech; 58% per i vaccinati con l’altro composto sviluppato con la tecnica dell’Rna messaggero. Il Germania, uno degli Stati più colpiti in Europa dalla nuova ondata di Covid, secondo quanto riporta il Coirriere della Sera il Robert Koch Institute ha segnalato che circa il 26% dei pazienti è completamente vaccinato, con un numero che sale al 34% per i ricoverati over 60. L’Istituto ha anche reso noto che le infezioni tra i vaccinati sono percentualmente più comuni tra chi è vaccinato con il monodose. Nello stesso studio di Science i ricercatori hanno rilevato che anche esaminato l’efficacia della protezione per quanto riguarda i decessi è rimasta alta.

Lo studio su Science