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Quirinale, Bersani a La7: “Vogliono elezioni anticipate? Non si manda Draghi al Colle per andare al voto. Lo sfiducino in Aula”

Draghi al Quirinale? Qui sembra che ci stia andando stretta la Costituzione. Possiamo anche decidere di farne un’altra. Ma finché c’è questa, è meglio tenere il treno sui binari che ci hanno portato fin qui, perché, uscendo dai binari, si può avere l’impressione di andare più forte per 200 metri. Ma poi vai contro un muro”. Sono le parole pronunciate a “Tagadà” (La7) dal deputato di LeU Pier Luigi Bersani, che aggiunge: “Non dico che sia una cosa incostituzionale, ma un eccezionalismo il fatto che si pensi sia alla proroga del presidente della Repubblica, sia fare presidente della Repubblica un presidente del Consiglio. Alle cose eccezionali si può anche arrivare se c’è una crisi drammatica, ma contesto il fatto che non si parta dal normale”.

Bersani aggiunge: “Il normale è: dopo 7 anni scade un presidente della Repubblica e bisogna trovarne uno che piaccia a tutti possibilmente. Ma se uno vuol mandare giù un governo, c’è il Parlamento. Vogliono togliere la fiducia a Draghi per andare a votare? Schiodano la fiducia in Parlamento, perché la nostra Costituzione dice questo. Non è che lo mandano al Quirinale per andare a votare. Chi vuole il voto? Fratelli d’Italia lo dice da un pezzo, ma ci sono anche altri partiti che sostengono questo governo e che hanno interesse a sfilarsi – conclude – perché la storia della politica ci insegna che, quando sei nei guai e non sai come risolvere le tue questioni domestiche, ammucchi su, andando al confronto o allo scontro. Le elezioni anticipate sono state spesso una medicina per i contrasti interni, un’accelerazione per non pagare dazio. Quindi, io non penso affatto che il voto anticipato non sia fuori dall’orizzonte per un pezzo largo del centrodestra e anche per qualcuno nel centrosinistra”.