Economia & Lobby

L’inflazione si “gusta” già dal primo mattino, il costo della colazione sale ai massimi da 10 anni

Emerge dal "breakfast index" elaborato dal financial Times. In un anno rincari del 56% per il caffè e del 26% per lo zucchero e del 20% per il grano. Improbabile una discesa dei prezzi a breve

Risvegli amari. L’inflazione si “gusta” già dalla colazione, il cui costo è salito sui massimi da 10 anni. Questo è quanto risulta dall’apposito “breakfast index” elaborato dal quotidiano britannico Financial Times in base alle quotazioni sui mercati di caffé, latte, zucchero, grano, succo di arancia. L’indice è salito del 63% rispetto al 2019 dopo che le industrie alimentari hanno iniziato a ritoccare i prezzi per far fronte ai problemi di approvvigionamento e quindi ai rincari delle materie base. Va detto che il quadriennio 2016-2019 era stato caratterizzato da prezzi insolitamente bassi grazie a un periodo di raccolti particolarmente generosi. Come in molti altri settori la ripresa della domanda post-pandemia è stata però più veloce del previsto, spiazzando i fornitoti e creando pressioni sulla catena di approvvigionamento. Inoltre i costi dei trasporti sono saliti a causa dei rincari dei carburanti. L’aumento della domanda di biocarburanti, che si verifica ogni volta che il costo dei combustibili fossili sale, contribuisce a spingere salire i prezzi degli oli vegetali, come l’olio di colza, di soia e di palma.

Come se non bastasse i meteorologi si attendo eventi atmosferici estremi in Asia per il secondo anno consecutivo oltre ad altri periodi di siccità e gelate. Il costo dei fertilizzanti, che sono realizzati con gas naturale, è infine salito dopo che molti produttori hanno fermato i loro impianti a causa dell’aumento dei prezzi del gas. Nell’ultimo anno i prezzi del grano sul mercato è così salito del 20%, quelli dell’avena sono raddoppiati. Il costo dello zucchero è salito del 26% da inizio anno mentre il caffè del 56%. Quello che preoccupa gli analisti è la lentezza con cui l’offerta si sta adeguando alla forte domanda, dinamica che lascia suppore che i prezzi non siano destinati a scendere a breve.