Diritti

Suicidio assistito, il governo non si esprime e slitta l’approdo del ddl alla Camera. Cappato: “La Consulta chiese una legge ormai 3 anni fa”

Le Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno chiesto al presidente Roberto Fico di rinviare la data dell'esame, perché - in mancanza dei pareri del governo - non hanno ancora potuto iniziare a votare gli emendamenti. I capigruppo M5s Sportiello e Saitta chiedono "che già dalla prossima settimana possa riprendere la discussione"

È destinato a slittare l’approdo in Aula alla Camera del disegno di legge sul suicidio assistito, previsto per lunedì 25 ottobre. Le Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno chiesto al presidente Roberto Fico di rinviare la data dell’esame, perché – in mancanza dei pareri del governo – non hanno ancora potuto iniziare a votare gli emendamenti. “Il governo Draghi “non ha provveduto a inviare i pareri sugli emendamenti al suicidio assistito che oggi le Commissioni avrebbero dovuto iniziare a votare” dice il relatore (Alfredo Bazoli del Pd, ndr). Che strano, sono passati solo 3 anni da quando la Consulta chiese al Parlamento di esprimersi”, è il commento su Twitter di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore del referendum popolare per l’eutanasia legale firmato da un milione e 220mila cittadini negli scorsi mesi.

“Si tratta di un ritardo sul quale ho già avuto modo di condividere in Aula le perplessità espresse e che purtroppo impone un rinvio”, fa sapere il presidente della Commissione Giustizia Mario Perantoni (M5s). Mentre Gilda Sportiello ed Eugenio Saitta, capigruppo del Movimento rispettivamente nelle Commissioni Affari Sociali e Giustizia, chiedono “che già dalla prossima settimana possa riprendere la discussione: il Paese chiede da troppo tempo una legge di civiltà che gli italiani aspettano da tempo. Il Parlamento ha il dovere non solo di rispondere alla domanda arrivata da centinaia di migliaia di italiani che hanno aderito al referendum, ma anche di colmare il vuoto normativo venutosi a crea in seguito a creare in seguito alla sentenza della Consulta 242 del 2019″.