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Covid, a New York vaccino obbligatorio per i dipendenti municipali. Il sindaco de Blasio: “Chi non si adegua rischia il posto”

Da inizio mese oltre 160 mila addetti del comune dovranno avere la prima dose del preparato anti-Covid per poter accedere al posto di lavoro. Previsto un premio di 500 dollari per chi si immunizzerà entro il 29 ottobre. I trasgressori potranno essere licenziati

Ultimatum della città di New York ai lavoratori pubblici No Vax. Il prossimo 1 novembre nella metropoli americana entrerà infatti in vigore l’obbligo di vaccino per tutti i dipendenti municipali. Il sindaco Bill de Blasio ha precisato che per chi non si adegua l’unica alternativa è quella del congedo non retribuito.

Come spiegato dal primo cittadino la misura riguarderà un totale di circa 160.500 addetti, che comprendono non solo il personale amministrativo e d’ufficio ma anche agenti polizia, vigili del fuoco, netturbini, ispettori edili e altre categorie. Per tutti questi gruppi, a partire dal prossimo mese, sarà dunque richiesta almeno la prima dose per essere ammessi ai propri posti di lavoro, senza più la possibilità di esporre un tampone negativo come lascia passare alternativo. Unica eccezione le guardie giurate di Rikers Island, per le quali il termine è stato fissato all’1 dicembre causa carenza di personale. “Chi non si adeguerà rischia di perdere il posto“, ha detto il primo cittadino, spiegando che a coloro che si vaccineranno entro il 29 ottobre spetteranno invece 500 dollari.

Non si tratta della prima misura presa in tal senso dall’amministrazione cittadina. Nei mesi scorsi New York aveva già reso obbligatorie le iniezioni per gli insegnanti delle scuole pubbliche, mentre in tutto lo Stato un simile provvedimento è in vigore da tempo per gli operatori sanitari. Più in generale, l’annuncio di de Blasio rappresenta uno tra i primi esempi di attuazione della stretta annunciata giorni fa dal presidente Joe Biden, che intende rendere l’immunizzazione obbligatoria per tutti i dipendenti pubblici ferali, nonché per gli appaltatori che lavorano con il pubblico. Non si esclude che il prossimo passo della Casa Bianca possa prevedere di fare lo stesso anche per i dipendenti delle aziende private, già ora libere di applicare al proprio personale misure più rigide rispetto a quelle governative.

Intanto gli Stati Uniti sono pronti a vaccinare contro il coronavirus i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. La Casa Bianca in una nota, spiega che le vaccinazioni saranno possibili presso il pediatra, in farmacia e forse anche a scuola. Il vaccino somministrato ai più piccoli dovrebbe essere il Pfizer. Nelle prossime due settimane è attesa un’autorizzazione in merito da parte della Food and Drug Administration. L’Amministrazione Biden ha intanto garantito di avere dosi di vaccino sufficienti a coprire i 28 milioni di bambini di età compresa tra 5 e 11 anni con l’aiuto di 25mila pediatri.

“Oggi l’Amministrazione Biden annuncia un piano per garantire che, se un vaccino viene autorizzato per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, possa essere rapidamente distribuito e reso disponibile in modo conveniente ed equo alle famiglie di tutto il paese”, ha affermato la Casa Bianca in una nota. L’Amministrazione sta inoltre avviando una partnership con la Children’s Hospital Association “per lavorare con oltre 100 strutture ospedaliere pediatriche in tutto il paese per creare siti di vaccinazione a novembre e fino alla fine dell’anno”. Previsto inoltre di rendere disponibile la vaccinazione a scuola e in altri “siti comunitari” con l’aiuto dei finanziamenti dell’Agenzia federale per la gestione delle emergenze, come riporta la Cnn.