Musica

Coldplay: “Facciamo ancora tre dischi, poi basta”. E con “Music Of The Spheres” cantano gli uomini e l’amore dallo spazio

Il nono album di Chris Martin, Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion catapulta i fan direttamente nello spazio. Lo spunto del disco è venuto a Chris Martin dopo aver visto la scena della Taverna Mos Eisley in “Star Wars” e ha portato con sé anche i figli Apple e Moses. Intenso il duetto con Selena Gomez (“Let Somebody Go”). La band ha annunciato che si fermerà al dodicesimo disco. Tour mondiale al via dal 18 marzo 2022, per ora l'Italia non c'è

Ognuno di noi è un alieno da qualche parte“. Così in sintesi i Coldplay – band da 100 milioni di dischi venduti nel mondo – nel loro nono album in studio “Music Of The Spheres”, che arriva a due anni di distanza da “Everyday Life”, nato tra Stoccolma, Londra, Los Angeles e Parigi. Un cambio di rotta non solo nei contenuti ma anche nella produzione. Dopo aver “testato” il celebre produttore Max Martin – che ha collaborato con artisti del calibro di The Weeknd , Taylor Swift e Katy Perry, solo per citarne alcuni – nei brani “Orphans” e “Champion of the World” dell’album precedente, stavolta gli è stato affidato tutto “Music Of The Spheres”. “A lui abbiamo detto ‘Fai la tua cosa e noi faremo la nostra. E se funziona, fantastico! Ma se non funziona, nessuno ha nulla da perdere’. – ha affermato Chris Martin – Così, poco prima che arrivasse Higher Power, avevo fatto un’intera sessione musicale in studio con lui per provare le canzoni di questo album. Lui diceva: ‘Sì, no, forse, cambia questo’. Roba da vero Mr. Miyagi (celebre personaggio del film cult “Karate Kid”, ndr). Sembrava che qualsiasi cosa facessimo risultasse davvero una nuova per entrambi”. Una piccola curiosità: i due Martin ovviamente non sono parenti, si sono conosciuti ad un concerto di Rihanna e lì è scattata la simpatia professionale e personale.

Il risultato è un disco dal suono “aperto” che tocca le corde delle emozioni e dei ricordi (dagli Anni 80 all’uso del synth) ma al tempo stesso preme l’acceleratore sul rock. Insomma un disco prontissimo per essere suonato nel tour mondiale previsto per il 2022, ma soprattutto che rispecchia il concept, legato al simbolismo spaziale e al concetto di immensità. “Da un altro pianeta ci chiamano ancora umanità”, cantano i Coldplay già proiettati su un altro pianeta o stella. Tra le dodici tracce si segnalano la psichedelica “Humankid”, la romantica “Let Somebody Go” in duetto con Selena Gomez, non manca la canzone rock-politica come “People Of The Pride” (“saremo tutti liberi di innamorarci di chi vogliamo e dire sì”), Anni 80 per “My Universe”, a tutto pop e falsetto con “Biutyful”. Non mancano gli intermezzi musicali come “Alien Choir”, “Music Of The Spheres II” e “Coloratura” che dura oltre dieci minuti. Un bell’album che si pone tra le ultime produzioni più riuscite tra “Viva la vida or Death and All His Friends” del 2008 e “A Head Full of Dreams” del 2015.

Il tema dell’universo sembra sia molto caro alla band da oltre dieci anni. Qualche indizio c’era in un post sul blog di Roadie41, pubblicato sul sito della band nel 2010, dove Chris Martin proponeva un progetto musicale per costruire un “sistema solare”. Nel disco “Everyday Life” i libretti del cd contenevano due paginette con una foto in bianco e nero degli Anni 30 di un cartello pubblicitario in un campo che mostrava le parole “Music Of The Spheres” e “Coldplay Coming Soon”. Altri accenni allo spazio sono inoltre nascosti nel video di “Champion Of The World”. Insomma i fan più attenti erano già preparati a questa nuova missione spaziale di Chris Martin e soci.

La band dunque è già pronta a partire in tour, al via dal 18 marzo 2022, che li vedrà sul palco in Costarica, nella Repubblica Dominicana, in Messico, in America e poi l’Europa in Germania, Polonia, Francia, Belgio e Regno Unito. Assente per ora l’Italia. Un piccolo assaggio live lo si è avuto lo scorso 12 ottobre, quando il nuovo album è stato presentato davanti a 2.000 selezionati fan allo O2 Shepherds Bush Empire. Ma Chris Martin ha già le idee chiare sul futuro e in durante una intervista con Andy Bush ha detto: “Penso che finiremo di incidere dischi al dodicesimo album. Non è uno scherzo, è vero. Su quello che succederà dopo penso che continueremo a suonare ancora insieme”.

L’ILLUMINAZIONE NELLA TAVERNA DI “STAR WARS”

L’illuminazione per questo disco è venuto a Chris Martin, dopo aver visto la scena della Taverna Mos Eisley in “Star Wars”, pieno di alieni. L’artista si è chiesto come potrebbero essere i musicisti nelle altre galassie. L’album è ambientato in un sistema solare immaginario chiamato “The Spheres” che consiste in 9 pianeti, 3 satelliti naturali, una stella e una nebulosa. Ogni traccia rappresenta un corpo celeste. L’album è ambientato in un sistema solare immaginario chiamato “The Spheres” che consiste in 9 pianeti, 3 satelliti naturali, una stella e una nebulosa. Ogni traccia rappresenta un corpo celeste. Seguendo la tracklist dell’ album sono: Neon Moon I (“Music of the Spheres”), Kaotica (“Higher Power”), Echo (“Humankind”), Kubik (“Alien Choir”), Calypso (“Let Somebody Go”), Supersolis (“Human Heart”), Ultra (“People of the Pride”), Floris (“Biutyful”), Neon Moon II (“Music of the Spheres II”), Epiphane (“My Universe”), Infinity Station (“Infinity Sign”), e Coloratura (“Coloratura”). Un satellite naturale senza nome che orbita intorno a Echo, mentre entrambe le lune di Neon orbitano intorno a Epiphane.

NELL’ALBUM I FIGLI, I BTS, SELENA GOMEZ E L’ATTORE STEPHEN FRY

Si segnalano presenze importanti nel disco. A iniziare dai figli di Chris Martin: la 17enne Apple Martin (nell’intro di “Higher Power”, ha co-scritto “Let Somebody Go”), nel coro di “Humankind” è presente il 15enne Moses Martin. In “Music of the Spheres II” sono presenti tutti i figli dei musicisti della band – oltre ai già citati Apple e Moses – anche Violet Buckland, Ava e Julio Champion, e Doris Sandberg , figlia di Max Martin. In “Let Somebody Go” c’è Selena Gomez, “My Universe” è il duetto coi BTS che ha debuttato al n.1 della classifica Bilboard. Davide Rossi ha arrangiato gli archi e suonato in “Biutyful” ed è presente in “Coloratura”. Per “Humankind” tra gli autori, oltre i Coldplay, ci sono John Hopkins, musicista e compositore britannico, attivo nella musica elettronica e l’attore e doppiatore Stephen Fry. “People Of The Pride” contiene elementi del brano “Black & Gold” del cantante australiano Sam Sparro.