Attualità

Folla ai comizi, Fedez dopo la replica di Conte: ‘Risposte vanno date a chi non lavora da due anni. Domani la propaganda continuerà, i concerti no’

Dopo le polemiche sollevate dagli artisti del mondo dello spettacolo sulle folle ai comizi elettorali, in particolare l’ultimo di Giuseppe Conte, e dopo che l’ex premier ha risposto ai lavoratori dello spettacolo, citando in particolare Fedez, dicendosi dalla loro parte, il rapper è tornato sull’argomento con alcune stories di Instagram. Senza citare mai il presidente del Movimento 5 stelle, Fedez puntualizza: “Oggi si è espressa quasi la totalità degli artisti italiani rispetto a quello che si è visto e che ho commentato anche io (i comizi gremiti senza distanziamento ndr.) Ovviamente se ne prende uno come esempio ma credo che tutti stiano facendo indiscriminatamente la stessa cosa in questo momento di comizi e campagna elettorale”. Insomma non un attacco diretto a Conte, sottolinea il cantante, ma una caratteristica di tutte le piazze della campagna elettorale. Quindi Fedez continua: “Spiace vedere che da mesi gli artisti stanno facendo proposte e non vengono considerati, che i lavoratori chiedano di essere considerati e questo non avvenga – prosegue nelle stories – E in tutto questo è assordante il silenzio del ministro dei beni culturali, che non c’è in questo dibattito”.

Gli artisti, specifica quindi, “non volevano ottenere risposte personalmente”, ma quelle risposte andavano date a tutte le persone “che non sono messe in condizioni di svolgere il loro lavoro da oltre due anni”. La cosa “triste”, conclude Fedez, “è che sono sicuro che domani la macchina della propaganda e i comizi gremiti con 3-4000 persone senza tampone né green pass continueranno, mentre i concerti no” e tutto questo, per i lavoratori del settore, “potrebbe suonare come una grande ingiustizia”.