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Seat Music Awards, la contro-replica di Pio e Amedeo a Fedez: “Crisi isterica per sollevare la polemica, non ci provare furbacchione”

Il duo risponde a stretto giro social a Fedez sul tema delle polemiche e della censura al Concertone del Primo Maggio e ribadiscono: “In diretta nessuno avrebbe potuto fermarti! Mica sarebbero arrivati i bodyguard a buttarti per terra, avresti potuto esprimere il tuo pensiero senza fare tutte ste polemiche, dai”

Non accenna a spegnersi il botta e risposta tra Pio e Amedeo e Fedez che è scoppiata nella notte sui dopo l’intervento del duo di “Felicissima sera” sul palco del primo appuntamento dei Seat Music Awards 2021 all’Arena di Verona. Se Pio e Amedeo hanno sottolineato che la polemica sollevata da Fedez era inutile dal momento che poi sul palco del Concertone del Primo Maggio ha potuto dire la sua, il rapper ha replicato accusandoli di far parte di un sistema “geniale” di attacco da parte della Rai. Però a stretto giro social Pio e Amedeo hanno continuato a riferirsi a Fedez: “Si è incazzato Federico. Noi non ci saremmo mai permessi non sappiamo neanche cosa voglia dire ‘dissing’. Dici che siamo stati ‘ingaggiati?’. A noi non ci ha ingaggiato nessuno siamo della Mediaset, non abbiamo visto una lira, non abbiamo visto un dirigente, nessuno ci ha detto di dire qualcosa”.

E tornano sull’argomento del Primo Maggio: “In diretta nessuno avrebbe potuto fermarti! Mica sarebbero arrivati i bodyguard a buttarti per terra, avresti potuto esprimere il tuo pensiero senza fare tutte ste polemiche, dai”. Infine gli attori comici hanno sottolineato: “Male ci siamo rimasti noi non tu, questa cosa del populista 2.0 non ce l’aspettavamo, fai passare questa cosa come se noi andiamo in giro ad istigare a dire negro ricezione, non ci provare furbacchione, poi si cade nel patetico. Secondo me è stata una crisi isterica, o per sollevare la polemica e in mezzo alla polemica ci metto lo swipe up e ti vendo la mutande, la maglietta, la sigaretta elettronica, una bancarella 2.0. Insomma non te la prendere, si può essere liberi anche in Rai, basta volerlo”.