Cronaca

Muore di Covid a 65 anni, aveva rifiutato la dose. Il figlio: “Per noi grande dolore, spero sia un messaggio per chi ha dubbi: vaccinatevi”

Virginio Parpinello, di Vittorio Veneto, noto per la sua attività da indipendentista, ha perso la vita all'ospedale di Treviso, un mese dopo essersi infettato. Secondo il racconto dei figli, che non sono mai riusciti a convincerlo, non credeva alla pandemia e credeva che ci fosse "qualcosa dietro". L'appello del figlio Davide: "Non fate come lui"

Al virus non credeva. Non c’era stato modo di convincerlo, neppure da parte dei familiari. Virginio Parpinello, elettricista 65enne di Vittorio Veneto prossimo alla pensione, è morto in meno di un mese nel reparto di terapia intensiva all’ospedale di Treviso proprio a causa del Covid, al quale pure credeva poco. Niente vaccino per lui ed è così che, dopo il contagio, le sue condizioni sono diventate sempre più gravi fino al ricovero e al decesso il 5 settembre. Per questo il figlio ribadisce il suo appello: “Vaccinatevi”.

“Purtroppo aveva deliberatamente scelto di non vaccinarsi“, ha raccontato Davide, uno dei tre figli che più volte, senza successo, avevano provato a convincerlo a proteggersi, a spiegargli che non c’erano complotti e che si trattava una protezione essenziale. “Non era No Vax”, ha spiegato, “ma non dava molto peso all’epidemia. Si era sempre vaccinato e noi siamo stati vaccinati da bambini ma da quando era scoppiata l’epidemia si era convinto che ci fosse qualcosa dietro. Vedeva il vaccino come un’imposizione, diceva che era tutto pianificato. E di questo aveva convinto anche mia madre, che si è contagiata insieme a lui”.

Indipendentista veneto di lungo corso e molto noto nella comunità proprio per le sue battaglie, Parpinello viveva con la famiglia nel comune trevigiano di 27mila abitanti e non aveva particolari patologie pregresse. Ma questo non è bastato a salvarlo: ha contratto l’infezione il 9 agosto e dopo alcuni giorni a casa è stato trasferito nell’ospedale di Vittorio Veneto per poi passare all’unità di pneumologia di Treviso. Le ultime due settimane le ha trascorse attaccato al respiratore. Fino a domenica, quando il suo cuore si è fermato. Sta meglio invece la moglie, che ora si dice pentita e pronta a vaccinarsi appena avrà la possibilità di farlo.

“Per noi è un momento difficile e doloroso ma vorrei che quanto capitato alla nostra famiglia possa diventare un messaggio per chi è ancora dubbioso”, ha aggiunto il figlio: “Non era questo il modo in cui avrei voluto che succedesse, ma spero che almeno possa servire a qualcun altro”. Questo il suo appello: “Il Covid non guarda in faccia nessuno, vaccinatevi“.