Musica

Il mercato discografico cresce. E la musica fisica torna più in forma che mai

Mercato della musica in crescita con i formati fisici più vivi di quanto molti pensino. É questo il sunto del report sul primo semestre di vendite discografiche in Italia pubblicato da Fimi, Federazione Industria Musicale Italiana.

La crescita complessiva si attesta sul 34%, forte dell’affermazione del segmento premium streaming. I ricavi da abbonamenti sono infatti cresciuti del 41% (equivalenti ad oltre 67 milioni di euro), seguendo il trend iniziato nel 2020, con un forte spostamento generale dei consumatori verso i servizi in abbonamento e l’abbandono sempre più marcato del downloading, che ormai pare avere poco senso di esistere. In forte crescita anche i ricavi dal segmento video, saliti del 47,7%, con YouTube a trainare questo settore.

Anche il fisico torna a furoreggiare in particolare con il vinile, che incrementa le vendite del 189% (pari a 12 milioni e 570 mila euro). Il cd, seppur scavalcato dall’illustre collega, cresce del 52% (10 milioni e 802 mila euro). Per quanto importanti, questi numeri sono da contestualizzare. Infatti il fisico rappresenta attualmente solo il 18% del mercato discografico italiano. Ergo: la crescita è un segnale interessante ma rimane molto relativa se paragonata al totale.

E per totale s’intende un mercato discografico italiano da 128 milioni e 685 mila euro, 33 in più rispetto a quanto raggiunto nel primo semestre del 2020. Un risultato, questo, che seppur non allontani ancora le considerazioni relative al fatto che gli artisti oggi vivano quasi ed esclusivamente delle economie derivanti dai concerti è chiaramente in crescita. Tra i motivi si può ipotizzare ancora il Covid, con una situazione ancora difficile (rispetto all’attuale) per quanto concerne i primi sei mesi di quest’anno. Ma a questo aggiungerei anche boom artistico-commerciali superiori alla media.

Spostandoci sugli elementi qualitativi, quindi la musica in sé, il mercato registra una forte affermazione del repertorio italiano nei primi sei mesi dell’anno. Nello specifico per quanto concerne gli album la classifica – che comprende vendite fisiche, downloading legale e ascolto streming premium – al primo posto c’è Sangiovanni con l’omonimo ep, seguito dal successone dei Maneskin (che anche a livello mondiale fanno strage di cuori e di fan, anche tra le band straniere), Plaza di Capoplaza, Taxi Driver di Rkomi e l’omonimo di Madame.

Anche guardando la top dei primi cinque singoli più venduti si nota che rap e trap vanno per la maggiore, anche se in prima posizione c’è Musica Leggerissima, la riuscita canzone del duo Colapesce/Dimartino, lanciata all’ultimo Sanremo. Senza dimenticare i Maneskin con Zitti e Buoni, anch’essa lanciata a Sanremo e consacrata internazionalmente all’Eurovision Song Contest.