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Patrick Zaki, Le Iene: “L’Egitto ci nega l’autorizzazione per un reportage”

"Nella speranza che questa vicenda sia solo un equivoco, rimaniamo in attesa di ulteriori delucidazioni da parte delle istituzioni egiziane per capire una volta per tutte se questo reportage sia possibile realizzarlo o se sia come sembra, proibito farlo" si legge in una nota del programma

No al reportage. È’ arrivata “poche ore fa” la “risposta negativa dalle Istituzioni egiziane alla realizzazione di un reportage de Le Iene a cura di Gaston Zama, per raccontare la vicenda di Patrick Zaki“, lo studente egiziano dell’università Alma Mater di Bologna recluso da un anno e mezzo al Cairo. “L’ambasciata italiana al Cairo ha infatti comunicato all’autore che da parte egiziana non avrebbero rilasciato alcuna autorizzazione e nessun accredito per realizzare un reportage in Egitto sulla vicenda“. La notizia si legge in una nota del programma di Italia 1. Questo, stando alla nota delle Iene, quanto riferito: “‘…Da parte egiziana ci hanno comunicato letteralmente che lei (Gaston Zama) non può venire in Egitto a fare un reportage sul caso Zakì. Della questione se ne sta occupando la magistratura egiziana e al momento non è stata emessa ancora sentenza. Concludendo con ‘Dopo la chiusura del caso e l’emissione della sentenza potremo fare nuovamente richiesta’”.

Per Le Iene, “le motivazioni da parte egiziana, così come ci sono state riportate, sono surreali. Ad oggi – si legge sul sito del programma – non c’è alcuna data e nessuna certezza per il processo a Patrick Zaki. Patrick Zaki ha da poco ‘compiuto’ un anno e sei mesi di detenzione preventiva. Una detenzione arbitraria che gli viene regolarmente rinnovata in attesa di un futuro processo che come abbiamo già detto non ha alcuna data prefissata. La nostra ambasciata ci ha poi spiegato che di questo rifiuto da parte egiziana non hanno ricevuto alcuna comunicazione scritta, perché il tutto è avvenuto tramite una telefonata durante la quale venivano espresse le parole sopra virgolettate”. “Nella speranza che questa vicenda sia solo un equivoco, rimaniamo in attesa di ulteriori delucidazioni da parte delle istituzioni egiziane – concludono dal programma di Italia 1 – per capire una volta per tutte se questo reportage sia possibile realizzarlo o se sia come sembra, proibito farlo”.