Cronaca

Green pass, l’idea di Confindustria: “Obbligo per i dipendenti a pena di cambio mansioni o sospensione dallo stipendio”

È l’ipotesi contenuta in una mail interna inviata dal direttore generale Francesca Mariotti, per fare il punto sulla proposta di legge su cui gli industriali sono al lavoro con Governo e istituzioni. "Percentuali consistenti di lavoratori scelgono di non vaccinarsi, farlo deve rientrare negli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede"

Per tutelare i lavoratori Confindustria pensa a rendere obbligatorio il green pass per i dipendenti: che, nel caso ne siano sprovvisti, potrebbero essere spostati ad altra mansione o addirittura sospesi, con conseguenze sulla retribuzione. È l’ipotesi contenuta in una mail interna inviata dal direttore generale Francesca Mariotti ai direttori del sistema industriale, pubblicata oggi dal quotidiano Il Tempo. La comunicazione fa il punto sulla proposta di legge su cui Confindustria è al lavoro con Governo e istituzioni, nell’ambito del confronto per aggiornare il protocollo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, che segue la disponibilità all’operazione “vaccini in fabbrica”. Nel testo si legge che “l’esibizione di un certificato verde valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui poggia il rapporto di lavoro. In diretta conseguenza di ciò, il datore, ove possibile, potrebbe attribuire al lavoratore mansioni diverse da quelle normalmente esercitate, erogando la relativa retribuzione; qualora ciò non fosse possibile, il datore dovrebbe poter non ammettere il soggetto al lavoro, con sospensione della retribuzione in caso di allontanamento dell’azienda”.

La proposta si inserisce nel contesto attuale, che vede l’utilizzo del green pass e anche la disponibilità alle vaccinazioni nelle aziende. “Nonostante la campagna vaccinale nazionale abbia registrato finora un buon andamento – è scritto nella mail del dg degli industriali – numerose imprese associate hanno segnalato la presenza di percentuali consistenti di lavoratori che scelgono liberamente di non sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid19, esponendo di fatto a un maggior rischio di contrarre il virus sè stessi e la pluralità di soggetti con cui, direttamente o indirettamente, entrano in contatto condividendo in maniera continuativa gli ambienti di lavoro”. A preoccupare è la diffusione della pandemia, che “torna a registrare in questi giorni un incremento dei contagi, associato al diffondersi, in Europa e in Italia, di varianti del virus particolarmente aggressive”. Per questo l’accento è posto sui vaccini: “Gli strumenti di contenimento della pandemia più evoluti – in primis la vaccinazione – risulteranno fondamentali per evitare la reintroduzione di misure restrittive delle libertà personali e per lo svolgimento delle attività economiche”, conclude il documento interno.