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Covid, record di contagi in Russia: oltre 25mila positivi in 24 ore. Le vittime sono 663. Vaccinato solo il 12% della popolazione

Proprio per aggirare la riluttanza alla immunizzazione nei giorni scorsi era stato lo stesso presidente a ricordarne l'importanza - e non lo aveva mai fatto prima - e sottolineare di essere stato vaccinato con lo Sputnik V. Inoltre è stato introdotto l'obbligo per alcune categorie di persone come chi lavora nei servizi e nella pubblica amministrazione in alcune regioni

Dilaga il coronavirus in Russia dove la variante Delta da almeno cinque giorni sta provocando un’impennata di casi. Il paese guidato da Vladimir Putin ha registrato 25.142 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il livello giornaliero più alto dall’inizio di gennaio: i decessi provocati dalla malattia sono sati 663 ieri le vittime erano state 697. E le vaccinazioni sono al palo: solo il 12% della popolazione (146milioni quella totale) ha ricevuto due dosi e il 4,5% ne ha ricevuta una. Proprio per aggirare la riluttanza alla immunizzazione nei giorni scorsi era stato lo stesso presidente a ricordarne l’importanza – e non lo aveva mai fatto prima – e sottolineare di essere stato vaccinato con lo Sputnik V. Inoltre è stato introdotto l’obbligo per alcune categorie di persone come chi lavora nei servizi e nella pubblica amministrazione in alcune regioni della Russia.

Una strategia che punta a evitare il lockdown come spiegato da Putin nei giorni scorsi: “Le azioni dei nostri colleghi in alcune regioni mirano a prevenire la necessità di introdurre un lockdown nell’ambito del quale vengono chiuse intere imprese, le persone vengono a trovarsi senza lavoro, senza stipendio“, ha affermato Putin secondo Interfax precisando che “per evitare che ciò accada in alcune regioni per alcune categorie di cittadini vengono introdotte norme obbligatorie relative alla vaccinazione”.

“L’incidenza del Covid è in aumento in tutte le regioni della Russia” aveva spiegato nei giorni scorsi il capo del Rospotrebnadzor – l’autorità della Salute – Anna Popova. E la campagna vaccinale fallimentare non potrà permettere il raggiungimento dell’immunità di gregge, col 60% della popolazione vaccinata entro il primo settembre. La campagna vaccinale, lanciata lo scorso gennaio, si è però infranta contro l’inamovibile scetticismo dei russi al vaccino nonché, pare incredibile, il giro dei falsi tamponi e dei falsi passaporti vaccinali. Da un lato si moltiplicano le regioni che, seguendo l’esempio di Mosca, hanno introdotto l’obbligo di vaccinazione per certe categorie di lavoratori e poi il green pass in formato QR-code per poter accedere a bar e ristoranti (ma già si parla di espandere la lista, coi trasporti e i negozi della capitale nel mirino); dall’altro salgono finalmente le richieste di vaccinazione, provocando già nelle regioni un deficit negli approvvigionamenti.

La scorsa settimana nel primo giorno di attuazione del QR-code per i ristoranti il giro d’affari è crollato del 90%, scatenando i malumori. Ed è qui che scatta il sempiterno mercato nero russo, con certificati di vaccinazione (cartacei) in vendita online per 1.200 rubli o, persino, il tanto agognato QR-code con inserimento del proprio nominativo nel database digitale da un addetto compiacente (in questo caso il prezzo, stando all’indagine diversi media, si aggira sui 200 dollari). Nelle chat degli expat si rincorrono poi i contatti dei ‘pusher’ di tamponi falsi, che per la modica cifra di 30 euro consegnano a casa test covid negativi, così da non avere sorprese se si vuole prendere l’aereo per tornare in patria.