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Miami, i morti sono almeno 4: ancora 159 persone disperse dopo il crollo di un palazzo di 12 piani. Dichiarato lo stato di emergenza

Il sindaco di Surfside, Daniella Levine Cava, ha aggiornato il numero di persone ancora sotto le macerie. Nell'intento di proseguire con le ricerche e di evitare però altri crolli, visto che circa un terzo dell'edificio è rimasto in piedi, i soccorritori e le squadre di ricerca stanno scavando un tunnel nel parcheggio sotterraneo

Il giorno dopo il crollo di un palazzo di 12 piani nella zona nord di Miami, in Florida, non si hanno ancora notizie di 159 persone che si trovavano nell’edificio quando una parte di questo ha ceduto, per motivi ancora sconosciuti, collassando su se stessa. Inizialmente si parlava di un centinaio di dispersi, ma il sindaco di Surfside, Daniella Levine Cava, ha poi spiegato che le persone ancora sotto le macerie sono molte di più. Finora ci sono almeno 4 vittime. Le ricerche continuano senza sosta per cercare di individuare i dispersi, assicurano le autorità della Florida, assistite nei soccorsi anche dalla protezione civile. Fra le macerie si scava con macchinari pesanti e leggeri, sono state dispiegate attrezzature speciali per rinvenire segnali di vita.

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha emesso un ordine esecutivo in cui si dichiara lo stato di emergenza, permettendo così di destinare all’area tutte le risorse necessarie, incluso il personale di sicurezza e di emergenza. In una nota, la Casa Bianca ha riportato che il presidente Joe Biden ha approvato lo stato di emergenza e ordinato l’aiuto federale per integrare gli sforzi.

Proprio nell’intento di proseguire con le ricerche e di evitare però altri crolli, visto che circa un terzo dell’edificio è rimasto in piedi, i soccorritori e le squadre di ricerca stanno scavando un tunnel nel parcheggio sotterraneo. Alcuni di loro hanno riferito di aver sentito suoni di colpi e altri rumori che possono far pensare alla presenza di persone ancora in vita sotto il cemento, ma per ora nessuna voce. Tra i dispersi, secondo quanto trapelato nella giornata di giovedì, ci sono anche la sorella della first lady del Paraguay, 20 cittadini israeliani e 19 sudamericani.

L’area, che sta diventando sempre più esclusiva, è un mix di vecchi e nuovi appartamenti, case, condomini e hotel, con ristoranti e negozi che servono residenti e turisti. L’edificio fa parte della Champlain Towers, un condominio costruito nel 1981 su Collins Avenue con con oltre 130 unità abitative, di cui circa 80 occupate. Per oltre un mese ci sono stati lavori di costruzione sul tetto, ma non è chiaro se siano stati usati macchinari pesanti.