Calcio

Europei 2021, ai gironi le grandi faticano (quasi) tutte. Così l’Italia diventa una delle favorite: ma manca ancora un test con una big

Finita la fase a gironi, dopo la sbornia di tre o addirittura quattro partite al giorno per due settimane, Euro 2021 concede un respiro. L’occasione di fare un primo bilancio in vista degli ottavi di finale e della fase ad eliminazione diretta. L’Italia ci arriva come la miglior squadra del torneo. Ma adesso cambia tutto e sul cammino degli Azzurri arriveranno presto le selezioni più forti

La Germania trema, la Francia si distrae, la Spagna in crisi di nervi, il Portogallo soffre, l’Inghilterra annoia, la Croazia sbanda. Olanda e Belgio corrono, ma neanche troppo. E poi c’è l’Italia. Bella, entusiasmante, travolgente. Per qualcuno, addirittura la favorita. Finita la fase a gironi, dopo la sbornia di tre o addirittura quattro partite al giorno per due settimane, Euro 2021 concede un respiro. L’occasione di fare un primo bilancio in vista degli ottavi di finale e della fase ad eliminazione diretta. L’Italia ci arriva come la miglior squadra del torneo. E non lo dicono solo i numeri, i 30 risultati utili consecutivi con cui Roberto Mancini ha eguagliato il record di Pozzo, le 7 reti segnate e le zero subite, cosa mai successa nella storia moderna degli Europei.

La formula a 24 squadre è bislacca, abbassa inevitabilmente il livello della competizione nella prima fase. Che senso ha un gruppo da 4 in cui passano le prime due e quasi tutte le migliori terze? Avrebbe dovuto togliere ogni emozione ai gironi. Eppure ce ne sono state lo stesso. Merito, o anzi demerito delle big, quelle che avrebbero dovuto essere le grandi favorite di questa edizione e invece per un motivo o per l’altro hanno tutte un pochino deluso le attese soffrendo, strappando la qualificazione all’ultimo. Pendiamo la Francia. Sulla carta non c’è storia, però è passata con soli 5 punti. Certo, comunque coinvolta in un girone di ferro, non è apparsa così imbattibile come la lista impressionante di figurine (Mbappé, Benzema, Pogba, Griezmann, ecc.) lascerebbe intendere.

Molto peggio l’Inghilterra, agli ottavi con soli due gol all’attivo e impensabili problemi di gioco di cui il ct Southgate non riesce a venire a capo, anche per colpa di scelte non facili sui giocatori (i troppi ballottaggi tra Grealish, Foden e Mount, Sancho perennemente in panchina). Che dire di Spagna e Germania, ancora in complicata fase di rinnovamento: Luis Enrique va avanti con Morata contro tutto e tutti, i tedeschi hanno addirittura sfiorato il suicidio in casa contro l’Ungheria, salvati solo da Goretzka negli ultimi minuti. Alla fine l’impressione migliore fin qui l’hanno destata l’Olanda di De Boer e il Belgio di Lukaku, che però forse non a caso avevano anche i gironi più abbordabili. Ed è un po’ il discorso che vale anche per gli Azzurri.

In un Europeo in cui tutti sembrano avere un sacco di problemi, l’Italia è così giovane e spensierata. Le prime tre partite sono state una festa. Zero tensione, giusto un briciolo all’esordio, poi solo spettacolo, abbracci, canti e sentimenti. Una cavalcata che di slancio ci ha fatto scalare tutte le gerarchie: se alla vigilia eravamo solo degli outsider, ora tutta l’Europa del calcio ci vede come possibili favoriti. Il campo ha detto davvero questo: nessuno ha mostrato la stessa unità, di gruppo e di gioco, la stessa solidità difensiva e pericolosità in attacco.

Che cosa può andare storto, allora? Tanti piccoli dettagli. Il primo, forse il più importante, è proprio l’eccesso di confidenza e di entusiasmo. Questa retorica delle notti magiche, alla lunga un po’ stucchevole quando sovrasta tutto il resto. Sentirsi belli, piacersi troppo o comunque troppo presto. L’Italia fino a oggi non solo non ha mai affrontato una grande squadra (non solo in questi Europei dove Turchia, Svizzera e Galles erano avversarie davvero modeste, nemmeno negli ultimi due anni si trova una vittoria con una big). Non ha incontrato proprio una difficoltà, uno di quei momenti complicati che ti aiutano a crescere.

Forse è solo merito degli Azzurri, perché non si può dire che Danimarca, Svezia, Ungheria, squadre mediocri che hanno messo alla corda Belgio, Spagna e Francia, valessero molto di più delle nostre rivali. Però la capacità di reagire alle difficoltà resta un’incognita per la Nazionale. Adesso arriveranno, inevitabilmente. Chissà se già contro l’Austria, sulla carta comunque una delle squadre più deboli approdate agli ottavi ma poi cresciuta praticando un calcio scorbutico a cui si aggiunge la qualità di un paio di elementi (Alaba, Arnautovic), può risultare davvero fastidiosa. Ma se non sarà adesso sarà più avanti. Il primo posto e altri risultati difficili da pronosticare ci hanno messo dal lato sbagliato del tabellone: con Belgio o Portogallo ai quarti, Francia o Spagna in semifinale. È il momento delle grandi partite. Scopriremo se è davvero grande anche l’Italia.

Twitter: @lVendemiale