Moda e Stile

Embodying Pasolini, Tilda Swinton “indossa” la memoria visionaria dell’indimenticabile intellettuale

L’effetto del gesto artistico creato dalla magnetica Tilda è indimenticabile e unico nel suo genere: con il suo corpo inconfondibile si mette in dialogo (meta)fisico e simbolico con una quarantina di costumi di culto, all’epoca disegnati da Danilo Donati per le opere di PPP

Tilda Swinton e Pier Paolo Pasolini. Un connubio che rasenta la perfezione, laddove fosse ancora vivo il genio di Derek Jarman, ispiratore della prima, ispirato dal secondo, a completare un trittico da meraviglie. Così avviene che il talento dell’artista britannica si fonde con la memoria visionaria dell’indimenticabile intellettuale bolognese/friulano attraverso il contributo – produttivo e co-ideativo – di Olivier Saillard, riconosciuto storico della moda e fashion curator di fama mondiale, nell’evento Embodying Pasolini, annunciato nell’ottobre 2020 e che finalmente approda a Roma. Organizzato nell’ambito del progetto Romaison, con l’organizzazione di Zétema Progetto Cultura e la curatela della storica della moda Clara Tosi Pamphili, consiste in una inedita quanto straordinaria performance in cui Swinton si propone di far rivivere gli storici costumi dei film pasoliniani, il tutto nella cornice degli spazi della Pelanda del Padiglione espositivo del Mattatoio (Testaccio) nell’unica data del 25 giugno 2021, dalle 18 alle 22 con possibilità di live streaming sul sito https://embodyingpasolini.romaison.it.

L’effetto del gesto artistico creato dalla magnetica Tilda è indimenticabile e unico nel suo genere: con il suo corpo inconfondibile si mette in dialogo (meta)fisico e simbolico con una quarantina di costumi di culto, all’epoca disegnati da Danilo Donati per le opere di PPP, dal Vangelo Secondo Matteo, a Uccellacci e uccellini, Edipo Re, Porcile, Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una Notte, fino a Salò o le 120 giornate di Sodoma. Spazio e tempo perdono le consuete dimensioni per entrare in un universo che li sovrasta, gli “oggetti” si svuotano del senso originario – che li vuole immoti e silenti come pezzi da museo – per acquisirne uno nuovo, dinamico, secondo una nuova narrazione, immaginifica e visionaria, reincarnata nella pratica evocativa e interattiva con il pubblico. Swinton si fa maestra di uno storytelling struggente, edificato sul proprio corpo di artista dalle diafane fattezze sovrumane, un ultracorpo immune dalla caducità materiale eppure così intimo con la sacra materia. “Sta a lei” ha dichiarato Olivier Saillard “raccontare nei buchi e nei vuoti di una manica cosa fosse un dialogo, uno scambio di attori, una scena”. Embodying Pasolini è promossa da Roma Capitale, organizzata da Zétema Progetto Cultura con la collaborazione di Palazzo delle Esposizioni – Mattatoio e prodotta da StudiOlivierSaillard, con il coordinamento di Aymar Crosnier. Collaborazione artistica di Gaël Mamine.