Lavoro & Precari

Stagionali, sindacato Usb: “Sfruttamento? Così da 20 anni anche per amministrazioni complici. Ma con sussidi lavoratori possono dire no”

“Per vent’anni gli imprenditori del turismo hanno sfruttato i lavoratori stagionali anche con la complicità delle istituzioni, ma adesso questo ‘gioco’ si è rotto e serve un cambio di rotta”.
Mattia Gianotti fa parte della campagna “Mai più sfruttamento stagionale” portata avanti dal sindacato di base Usb. Insieme ad altri sindacalisti, negli scorsi mesi ha incontrato lavoratori e amministratori locali per provare ad accendere un faro sulle condizioni di lavoro degli stagionali, documentate anche da una videoinchiesta a puntate de ilfattoquotidiano.it (PRIMA PUNTATA/SECONDA PUNTATA). “Le amministrazioni delle località turistiche conoscono benissimo la situazione, ma sanno anche che una buona fetta del Pil di quei territori arriva da quel settore”. Una situazione che secondo il sindacalista è “strutturale”. Qui in Romagna “lo sanno tutti comprese le associazioni datoriali che oggi attaccano il reddito di cittadinanza e i bonus dicendo che siamo dei fannulloni”. Un’affermazione che trova riscontro nei diversi colloqui che ilfattoquotidiano.it ha sostenuto lungo la riviera romagnola. I gestori di hotel e stabilimenti balneari della costa spesso criticano gli strumenti di welfare che, secondo loro, spingono i giovani “a stare casa invece che andare a lavorare”. Ma allo stesso tempo, come documentato dalle telecamere nascoste, propongono “contratti grigi”, con ore di lavoro fuori dalla busta paga e senza giorni di riposo settimanali. “Questi bonus hanno rotto il “giochino” del ricatto – spiega il sindacalista – tanti stagionali, piuttosto che venire sfruttati, hanno scelto di prendere bonus o sussidi in attesa di trovare un lavoro con un contratto dignitoso”. Una possibilità che prima non c’era. L’obiettivo adesso è l’applicazione del contratto nazionale della ristorazione, turismo ed esercizi pubblici: “Significherebbe risolvere buona parte delle irregolarità”. Ma al tempo stesso sale la preoccupazione per gli attacchi ai sussidi e al reddito di cittadinanza: “Temiamo che siano eliminati in favore dello sfruttamento sul mercato privato per rilanciare l’economia in questo Paese”