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Il Parlamento Ue dà il via libera al green pass: il certificato digitale per i viaggi all’estero sarà disponibile dal 1 luglio

Con l'ok, il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un Qr code che servirà alle autorità di frontiera per verificare l'effettivo diritto del cittadino a superare i confini nazionali perché vaccinato contro il coronavirus, guarito o perché ha effettuato un test recente con esito negativo

Con il voto favorevole del Parlamento europeo, Bruxelles ha dato il via libera definitivo al green pass, il certificato digitale che permetterà alle persone vaccinate, guarite o che si sono sottoposte a un tampone negativo per il coronavirus di viaggiare all’interno dell’Unione europea. Un’idea nata e proposta per rilanciare il sistema turistico dei 27 Stati membri in vista dell’estate e che partirà dal 1 luglio dopo l’adozione formale da parte del Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

La Plenaria ha dato l’ok ai nuovi regolamenti sul certificato Covid digitale con 546 sì, 93 contrari e 51 astenuti (cittadini dell’Ue) e 553 favorevoli, 91 contrari e 46 astensioni (cittadini di paesi terzi residenti nell’Ue). Con il via libera, il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un Qr code che servirà alle autorità di frontiera per verificare l’effettivo diritto del cittadino a superare i confini nazionali perché vaccinato contro il coronavirus, guarito o perché ha effettuato un test recente con esito negativo: si tratta di tre certificati distinti. Un quadro comune dell’Unione europea renderà i certificati compatibili e verificabili in tutta l’Ue, oltre a prevenire frodi e falsificazioni.

Da quando partirà, il prossimo 1 luglio, il sistema di controllo e certificazione rimarrà in vigore per 12 mesi, ma non costituirà una condizione preliminare per la libera circolazione né sarà considerato un documento di viaggio. Durante i negoziati tra le istituzioni, gli eurodeputati hanno ottenuto un accordo secondo il quale gli Stati dell’Unione non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati, come ad esempio quarantena, autoisolamento o test, “a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”. Per accertare l’esistenza di una condizione di straordinarietà si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)”. Le misure dovranno essere notificate, se possibile, con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di 24 ore.

Inoltre, Bruxelles invita i Paesi dell’Ue a garantire che i test abbiano prezzi abbordabili e siano ampiamente disponibili. Su richiesta del Parlamento, la Commissione si è impegnata a mobilitare 100 milioni di euro dallo strumento per il sostegno all’emergenza per consentire agli Stati membri di acquistare test per il rilascio di certificati digitali Covid.