Cronaca

Val Susa, i sindaci contestano il nuovo autoporto: “Opera inutile da 47 milioni di euro”. “Siamo sotto assedio, servono vaccini non poliziotti”

“Siamo sotto assedio. Vorremmo vedere arrivare i vaccini e non le forze dell’ordine”. Lo chiedono i sindaci e gli amministratori di San Didero e Bruzolo, i due comuni della Val di Susa dove nella notte tra lunedì e martedì sono partiti i lavori per la costruzione del nuovo autoporto.

“Un’opera accessoria alla Torino-Lione – spiega l’ingegnere Alberto Poggio, membro della commissione tecnica dell’Unione Montana Valle Susa – che serve per sostituire l’area già esistente a Susa la quale dovrà essere smontata per lasciare spazio ad altri cantieri del progetto. Non ne abbiamo bisogno anche perché poco distante da qui a 30 km, abbiamo un altro interporto esistente”.

Un’opera da 47 milioni di euro. “Di cui oltre il 10% per la sola sicurezza” spiega il vice sindaco di San Didero Alberto Lorusso che si dimostra preoccupato anche per il terreno su cui sarà costruito: “Questi terreni nel 2003 erano stati sequestrati dalla Procura poiché erano erano stati rinvenuti dei fusti inquinanti. La nostra grande preoccupazione è capire cosa verrà fuori quando scaveranno”.

Il promotore pubblico incaricato di costruire la grande opera, Telt, assicura che il progetto minimizzerà l’uso delle superfici forestali sul territorio. Ma in questi giorni anche Legambiente Piemonte si è esposta criticando il progetto. E a far preoccupare gli abitanti della Valle è anche la “militarizzazione del territorio”. Oggi il mercato comunale ha dovuto traslocare perché il piazzale dove si teneva è a ridosso del cantiere. “Questo cantiere arriva dieci anni dopo quello di Chiomonte – conclude l’ingegner Poggio – la Torino-Lione è un’opera che è in ritardo, non è stato costruito nemmeno un metro di ferrovia, è già vecchia, creerà dieci milioni di tonnellate di Co2 e il danno climatico sarà compensato soltanto alla fine del secolo”. Per questo i sindaci insieme al movimento No Tav chiedono di fermarla e di investire in altro: “scuole, sanità e messa in sicurezza del territorio”.