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Bitcoin, brusca discesa delle quotazioni nella notte (- 11%). In deciso calo tutte le valute digitali. La Turchia ne vieta l’utilizzo

La valuta digitale scende fino a 53 mila dollari. Rispetto al record di pochi giorni fa perde quasi un quinto del suo valore. Notizie dalla Cina e indiscrezioni dagli Usa tra le possibili cause. Ma solo 4 mesi fa un bitcoin valeva meno di 20mila dollari

Week end nero per il bitcoin, la valuta digitale più nota al mondo. La criptovaluta accusa un calo di oltre l’11% e scende a 53.356 dollari (44mila euro). Rispetto al record di 64mila 895 dollari toccato lo scorso 14 aprile la flessione è di quasi il 18%. Si tratta della discesa di quotazione più forte da febbraio. Scendono velocemente anche le quotazioni di Ethereum, un’altra delle valute digitali più utilizzate e scambiate, in un movimento al ribasso che coinvolge molte delle criptovalute oggi esistenti.

In mattinata sono circolate indiscrezioni, per ora non confermate, secondo cui il Tesoro statunitense sarebbe in procinto di avviare inchieste su diverse istituzioni finanziare che avrebbero usato le valute digitale per ripulire denaro sporco. Ieri sono giunte notizie dalla Cina che parlano di un rallentamento dell’attività di generazioni di bitcoin (mining) da parte di operatori locali a causa di una serie di black out che hanno interessato alcune aree del paese. Venerdì la banca centrale turca ha deciso di vietare l’utilizzo della moneta digitale per l’acquisto di beni così come le stesse transazioni sottolineando come comportino rischi significativi. La mossa dipende anche dal fatto che circa 3 milioni di turchi hanno investito in bitcoin e simili per tentare di proteggersi dalla svalutazione della lira. Scelte di investimento che vengono ora osteggiate dell’autorità monetaria poiché rafforza le pressioni al ribasso sulla moneta ufficiale.

Le quotazioni del bitcoin rimangono comunque su valori estremamente elevati se confrontate a quelle di alcuni mesi fa. A dicembre un bitcoin veniva scambiato a 18mila dollari circa. Negli ultimi mesi sono giunte diverse aperture di credito da parte di investitori istituzionali nei confronti della criptovaluta, giudicata un asset utile per diversificare i portafogli. Per contro i governatori delle banche centrali continuano ad invitare alla prudenza e a guardare con diffidenza alla monete digitali.

La settimana appena trascorsa è stata molto movimentata. Il 14 aprile ha infatti debuttato sul listino Nasdaq la società Coinbase, piattaforma web su cui è possibile scambiare una cinquantina di criptovalute. Nei primi minuti di contrattazioni il valore delle azioni è schizzato sopra i 400 dollari (con una capitalizzazione complessiva della società di oltre 100 miliardi) salvo poi ritracciare fino a circa 320 dollari. Oggi le azioni vengono scambiate a 342 dollari.