Giustizia & Impunità

Giustizia tributaria, nasce la commissione per la riforma: sarà guidata da Giacinto della Cananea. Relazione ai ministri entro giugno

I ministri Cartabia e Franco hanno firmato il decreto che la istituisce. Dovrà proporre interventi con l'obiettivo di far fronte al contenzioso arretrato e ridurre la durata dei processi. La vicepresidente sarà Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze presso il Tesoro. Tra i componenti il numero uno delle Entrate Ernesto Maria Ruffini

Al via la commissione interministeriale che dovrà proporre interventi sulla giustizia tributaria con l’obiettivo di far fronte al contenzioso arretrato e ridurre la durata dei processi. Il ministro dell’Economia Daniele Franco, che ha le competenze in materia, e la ministra della Giustizia Marta Cartabia, coinvolta sul fronte del ricorso in Cassazione dove il contenzioso tributario rappresenta una delle componenti principali dell’arretrato accumulato con 50mila ricorsi pendenti a fine 2020, hanno firmato il decreto che la istituisce. Sarà presieduta da Giacinto della Cananea, docente di diritto amministrativo presso l’Università Bocconi di Milano e componente del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria, nel 2018 incaricato dal M5s di mettere a punto un contratto di governo da proporre a Pd e Lega.

La vicepresidente sarà Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze presso il Tesoro. Sedici in totale i componenti: oltre a presidente e vice ci saranno Massimo Guido Antonini, Pietro Bracco, Clelia Buccico, Margherita Cardona Albini, Gianni De Bellis, Andrea Giovanardi, Enrico Manzon, Sebastiano Maurizio Messina, Domenico Pellegrini, il numero uno delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, Livia Salvini, Maria Vittoria Serranò, Luca Varrone e Glauco Zaccardi. La Commissione, entro il 30 giugno 2021, presenterà ai ministri una relazione sull’esito dei lavori svolti e le proposte di intervento formulate. Una riforma strutturale della giustizia tributaria è tra le priorità d’azione indicate dal governo ed è coerente con le indicazioni dell’Unione europea.