Giustizia & Impunità

Vaccino Covid, indagati una sessantina di “furbetti” a Biella: anche avvocati e commercialisti

I carabinieri hanno analizzato gli elenchi dei vaccinati e verificato quelle che sembravano anomalie

Hanno analizzato gli elenchi dei vaccinati e verificato quelle che sembravano anomalie. Così i carabinieri, coordinati dal procuratore di Biella, Teresa Angela Camelio, hanno scoperto i furbetti del vaccino. Tutti iscritti nel registro degli indagati. Sono una sessantina gli avvisi di garanzia. Tra questi qualche dirigente, avvocati e commercialisti, ma anche il commissario dell’Asl Diego Poggio, il direttore sanitario e quello amministrativo. A inizio gennaio, quando la campagna riguardava soltanto i sanitari e gli ospiti delle Rsa, avrebbero saltato la fila per farsi vaccinare.

Quella piemontese non è l’unica indagine su chi salta la fila e scavalca le priorità. Altre inchieste sono state aperte da diverse procure. In Puglia gli investigatori nei giorni scorsi hanno scoperto che tra chi ha approfittato della somministrazione ci sono anche alcune decine di minorenni. Con loro anche alcune decine di persone che hanno approfittato della dicitura ‘volontari’ ai quali era concesso il vaccino prima di una circolare regionale che ne ha specificato la tipologia, ovvero i volontari del servizio 118, quelli che portano le bombole a casa dei pazienti con il Covid, e quelli che lavorano nel servizio di emergenza-urgenza. Anche in Liguria sono in corso accertamenti del Nas, nelle scorse settimane i militari hanno acquisito dalle Asl competenti sulle quattro province le liste di tutti quelli che hanno ricevuto il composto per prevenire Covid. Si sta partendo dall’analisi dei più giovani incrociando appunto il dato anagrafico, l’appartenenza a categorie privilegiate ed eventuali patologie.