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Spionaggio russo, arrivano i primi frutti della nuova guerra fredda

L’atmosfera della guerra fredda sta iniziando a produrre i primi frutti. Questa settimana l’Italia ha espulso due diplomatici russi dopo aver arrestato un capitano della marina italiana, accusato di aver passato documenti segreti a un ufficiale militare russo in cambio di denaro. Questo fatto è considerato dalle autorità italiane un grave reato legato allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato. I documenti trafugati riguardavano anche la Nato, il che implica che il cerchio dei paesi interessati alla questione si sta allargando e comprende tutti i paesi occidentali e gli alleati militari statunitensi.

Questo fatto increscioso si è verificato in un momento in cui l’amministrazione Biden e il direttore della Cia Bill Burns hanno dichiarato che i maggiori rischi da affrontare sono le politiche aggressive russe e lo spionaggio dei paesi alleati agli Stati Uniti e della Nato, che dovranno lavorare e impegnarsi di più per evitare l’influenza e le interferenze russe. Questo è ciò che rende l’atmosfera da guerra fredda più ovvia e presente; la pressione sugli alleati degli Stati Uniti per lavorare insieme nell’affrontare tali rischi è aumentata esponenzialmente. Ciò che è accaduto potrebbe avere come diretta conseguenza una escalation contro la Russia e pertanto si prospettano alcuni cambiamenti politici a stretto giro nei paesi in cui i protagonisti pro Russia e Cina stanno giocando un ruolo fondamentale in questi scenari geo-strategici.

È basilare comprendere che queste posizioni, a tratti molto forti, su Cina e Russia avranno a breve implicazioni per gli alleati degli Stati Uniti, la Nato, l’Ue e persino i paesi che dagli Usa ricevono aiuti e sovvenzioni. La persistenza di questa situazione potrebbe portare ad un’atmosfera ancora più simile a quella presente durante la guerra fredda, poiché le alleanze vengono rimodellate in base all’approccio adottato dagli Stati Uniti.

Quindi, i paesi che fanno affidamento sugli Stati Uniti devono concentrarsi e portare avanti una strategia politica forte oltre ad affrontare questioni come i diritti umani, le libertà civili e la democrazia, al fine di gestire un alleato come gli Stati Uniti pronto a guidare il mondo verso le sfide globali più urgenti.

Questo scontro diplomatico potrebbe essere visto come l’interpretazione della nuova strategia contro la Russia, poiché arriva anche dopo la decisione del Consiglio europeo di imporre misure restrittive nei confronti di personaggi di nazionalità russa in caso di gravi violazioni e abusi dei diritti umani ai sensi delle norme dell’Ue, che impongono sanzioni a chi si macchia di delitti contro l’umanità. Inoltre, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha confermato che l’Ue è pronta a sanzionare le autorità responsabili dell’arresto del leader dell’opposizione Alexei Navalny in Russia. In realtà ha dichiarato che “i rapporti (con la Russia) sono certamente bassi – non ci sono altre parole per definirlo”.

Questo momento di confronto tra Russia e Cina da parte degli Stati Uniti e del suo blocco occidentale potrebbe sicuramente portare a una nuova fase, non limitata a un’area geografica. Infatti, c’è da valutare un altro elemento: la Cina e la Russia con il loro approccio strategico si sono creati una rete di alleati e sostenitori all’interno del blocco occidentale. Quindi nel nuovo mondo di oggi tale confronto potrebbe essere non tradizionale e avere impatti molto ampi. Per contro, c’è da sottolineare il fatto che le azioni che l’amministrazione americana sta compiendo mostrano più armonia all’interno del blocco occidentale e maggiori sforzi per unificare i paesi Ue e Nato per adottare una stessa visione e strategia.

Le sfide che gli Stati Uniti devono affrontare sono molte, soprattutto dopo anni di infiltrazione russa e cinese e di interessi economici in molti paesi, per non parlare dell’industria militare russa, delle telecomunicazioni cinesi e del business high-tech; quindi trovare alternative ed espandere l’interesse reciproco all’interno degli alleati statunitensi sarà la chiave per avviare il processo di rimodellamento delle politiche internazionali, che potrebbe non essere limitato alla situazione di vittoria-sconfitta ma anche a quella di vittoria-vittoria.

In questo momento la situazione potrebbe evolversi in varie direzioni: sembra che siamo nella prima fase di confronto che potrebbe portare a stili di escalation molto diversi tra loro. Gli impatti di questa escalation potrebbero anche manifestarsi con le alleanze statunitensi in brevissimo tempo. Pertanto, i prossimi giorni potrebbero portare a nuovi episodi di scontri.