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Trapper “Fratellì”, parla la fidanzata Simona Vergaro: “Mi ha picchiata con una spranga per 15 minuti. Mi tirava degli oggetti addosso”

La donna ha deciso di rompere il silenzio e ha raccontato per la prima volta a "Le Iene" le violenze e i maltrattamenti subiti per mano del compagno

A due mesi dall’arresto del trapper 1727, famoso per il video “Ho preso il muro fratelli“, la fidanzata Simona Vergaro ha raccontato per la prima volta a Le Iene le violenze e i maltrattamenti subiti. “Mi sembrava sincero, ed è stato questo che mi ha fatto innamorare”, ha esordito. Poi i soldi, la fama ma soprattutto le botte: “La prima volta che mi ha picchiata era agosto, io stavo per perdere i sensi.. ma non l’ho denunciato“. Così Algero Corretini – questo il suo vero nome – ha ricominciato: “Mi tirava degli oggetti addosso, io sono arrivata a non mangiare, avevo l’ansia prima di dormire, avevo paura. Poi una mattina mi ha picchiata con una spranga per 15 minuti”. Fortunatamente Sofia è riuscita ad inviare un messaggio Whatsapp alla madre: “Mamma, veloce. Rispondi per messaggio. Chiama i carabinieri. Tu fallo”. E i carabinieri sono arrivati: “Quando ho visto loro, ho visto il sole“, ha detto commossa.

C’è un aspetto ancora più inquietante: “Quando è arrivata la famiglia di lui quello hanno detto è stato solo ‘chi ha chiamato i carabinieri? Qui c’è un infame'”. Ed è proprio al padre di Algero che la troupe della trasmissione di Italia 1 si è rivolta e lui ha risposto: “Una pizza può volà.. è educativo” . Quando l’inviato gli ha fatto notare la gravità del messaggio, allora lui ha fatto un passo indietro: “Ah no.. non avevo capito cosa intendevi tu”. Sul figlio invece ha dichiarato: “Mio figlio pagherà le sue conseguenze e speriamo che gli danno gli arresti domiciliari, i carcerati quando sanno che hai toccato una donna o un bambino, ti prendono in 4-5 e..”. Il servizio si è concluso con Simona che, dopo lo sfogo, è stata accompagnata da una psicoterapeuta per ricominciare, passo dopo passo, a ricostruire la propria vita.

Come riportato da La Repubblica, il trapper deve rispondere di maltrattamenti, lesioni, ricettazione di un timbro medico, droga e anabolizzanti. Il pubblico ministero Stefano Pizza ha chiesto il carcere.