Prove su strada

Renault Arkana, la prova de il Fattoquotidiano.it – La casa francese riparte da uno sport utility sportiveggiante – FOTO

Il Suv-coupé, che ha ambizioni di vendita globali, punta su linee atletiche che, però, non sacrificano lo spazio a bordo. Buono il rapporto qualità-prezzo e discreto il piacere di guida

Si chiama Arkana il primo Suv-coupé di Renault. Costruita a Busan, in Corea del Sud, si basa sulla piattaforma (CMF-B) della Captur ed è lunga 4,56 metri, larga 1,80 e con un’altezza di 1,57 m. Il Suv della casa transalpina è già disponibile in molteplici motorizzazioni ibride, fra cui la E-Tech Hybrid da 145 Cv di potenza e i quattro cilindri 1.3 TCe con sistema micro-ibrido a 12V, offerti nelle versioni da 140 e 160 Cv (disponibili a partire da ottobre 2021).

L’Arkana della nostra prova è il modello con propulsore Tce da 140 CV, abbinato al cambio automatico a 7 rapporti e allo sportiveggiante allestimento R.S. Line. Sportivo ed elegante, il veicolo rappresenta una buona sintesi tra il concetto di Suv e quello di coupé, quest’ultimo rappresentato dal lungo portellone posteriore spiovente. In coda spiccano i gruppi ottici 100% led e la lunga striscia luminosa a tutta larghezza, interrotta solo dalla presenza dello stemma Renault. Mentre il frontalmente si fa notare per i gruppi ottici a led con firma luminosa “C-Shape”. La linea di cintura rialzata ed i parafanghi generosi conferiscono all’insieme un senso di robustezza.

La qualità percepita all’interno è buona, così come il comfort di marcia e l’abitabilità: ben riuscito l’accoppiamento con gli inserti, che riproducono la fibra di carbonio; piacevoli le luci ambiente, elegante la selleria in pelle ed Alcantara. Lo spazio per i passeggeri non manca: si viaggia bene in quattro, mentre in cinque potrebbe risultare un po’ scomodo il posto posteriore centrale, che è leggermente rialzato.

Dal posto di guida la visibilità è buona e la strumentazione consente di avere tutto sotto controllo. La plancia è molto simile a quella della Captur, e sfrutta un cruscotto digitale da 10”, che cambia grafica in base alla modalità di guida prescelta. Al centro del ponte di comando c’è un display touch da 9,3”, a sviluppo verticale dedicato all’infointrattenimento e alle impostazioni di guida che, come per la Captur, sono tre: Eco, Sport e MySense.

Alla base dello schermo centrale, nella consolle, è ricavato uno spazioso vano portaoggetti con cui si può anche ricaricare lo smartphone sfruttando il caricatore induttivo. Sempre destinate all’alimentazione dei dispositivi personali le quattro prese Usb, due all’anteriore e due al posteriore. Completano il ricco allestimento il clima automatico e il purificatore d’aria. Buona la capacità di carico del bagagliaio (513 litri dichiarati).

Alla guida, il motore 4 cilindri risponde bene, risultando fluido e robusto nell’erogazione: il mille-e-tre turbo a iniezione diretta sfrutta un piccolo motogeneratore a 12 V, azionato da una cinghia, che aiuta soprattutto in fase di spunto. Abbastanza vivace lo sprint, come testimoniano i 9,8 secondi dichiarati per completare il canonico 0-100. Il cambio Edc a 7 rapporti a doppia frizione è rapido anche nella modalità manuale, quando si utilizzano i paddle incorporati al volante.

Sterzo preciso e buona stabilità, trasmettono un discreto piacere di guida e una certa sicurezza pure nelle curve prese ad alta velocità. Infine, gli ammortizzatori riescono nell’impresa di offrire un buon comfort a tutti gli occupanti. Ricca la dotazione di ausili elettronici di guida, fra cui la frenata automatica di emergenza e il sistema che aiuta il guidatore a mantenere la propria corsia di marcia. Prezzi di listino a partire da 30.350 euro.