Cronaca

Giornata della memoria delle vittime del Covid, Draghi: “Il Paese vuole rialzare la testa e ripartire. Lo Stato c’è e ci sarà”

Il premier ha parlato al parco della Trucca di Bergamo, davanti all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, dove viene inaugurato il Bosco della memoria. Oggi infatti si celebra la prima Giornata Nazionale in ricordo delle vittime del Covid. "Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette

“Non possiamo abbracciarci ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti più uniti”. A un anno da quella che è diventata l’immagine simbolo dell’epidemia – i camion dell’esercito carichi di bare – Mario Draghi è a Bergamo, primo epicentro colpito dal coronavirus. Il premier ha parlato al parco della Trucca di Bergamo, davanti all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, dove viene inaugurato il Bosco della memoria. Oggi infatti si celebra la prima Giornata Nazionale in ricordo delle vittime del Covid. “Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato”, ha detto il presdiente del consiglio. “Vorrei che mi sentiste vicino, nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c’è e ci sarà. Ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini. Ricordare i tanti e magnifici esempi di ‘operatori del bene‘ espressi nell’emergenza da questa terra ci dà la misura della sua capacità, del suo sacrificio”, ha detto il premier, che si è rivolto direttamente ai bergamaschi: “Avete vissuto giorni terribili, sono tante le immagini di questa tragedia ma una è indelebile, la colonna di carri militari carichi di bare. Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese”.

Nei giorni in cui il vaccino AstraZeneca è diventato un vero e proprio caso e in attesa che sulla vicenda si esprima l’Ema, l’inquilino di Palazzo Chigi ha detto che “il governo – e lo sapete bene – è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità. La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale. Nella giornata di oggi, l’Agenzia Europea dei Medicinali darà il suo parere definitivo sulla vicenda. Qualunque sia la sua decisione, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi”. Il premier ha assicurato che “l’incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche. Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti”.

All’inizio del suo discorso Draghi ha ricordato le figure simbolo della resistenza al Covid. “Gli operatori dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. In questi mesi hanno dato un contributo straordinario di professionalità e di dedizione, spesso pagato con la vita. Vorrei ricordare il miracolo – e non si può definire diversamente – dell’ospedale da campo della Fiera di Bergamo. Allestito in pochi giorni dagli Alpini, dalla Protezione Civile e dagli artigiani volontari. E sostenuto dalla grande generosità dei cittadini bergamaschi. Il sindaco Giorgio Gori ricorda nel suo libro – che ha come titolo “Riscatto” – anche i mille volontari, ragazze e ragazzi, che hanno aiutato le persone in difficoltà. Il sindaco li ha chiamati, a ragione, i “nuovi mille” di Bergamo“.

E ancora: “In tutta Italia sono tantissimi i protagonisti silenziosi di questa rete di solidarietà. Sono tante le figure simbolo della resistenza civile di questa comunità che oggi vorrei ricordare “Ne cito solo alcune”, elenca il premier: “Don Fausto Resmini era il prete degli ultimi. A lui è stato intitolato il carcere di Bergamo di cui era il cappellano. Con lui rendiamo omaggio ai sacerdoti della diocesi bergamasca deceduti per il virus. Tra i sindaci storici di questa comunità, rivolgo un pensiero a Piero Busi, primo cittadino per 59 anni di Valtorta, morto nella casa di riposo che aveva contribuito a creare. E a Giorgio Valoti di Cene, 70 anni, al suo quarto mandato. Tra gli operatori sanitari: Maddalena Passera, medico anestesista. Deceduta a 67 anni poco dopo suo fratello Carlo, medico di base. Diego Bianco, 46 anni, un operatore del fondamentale servizio del 118 della Soreu di Bergamo. Tra le forze dell’ordine, l’appuntato scelto dei Carabinieri Claudio Polzoni, 46 anni. Con loro ricordiamo tutte le vittime della pandemia e ci stringiamo intorno alle loro famiglie”.

Il premier è stato accolto al parco dal sindaco Giorgio Gori e il presidente della Lombardia Attilio Fontana per una cerimonia a cui partecipano, fra gli altri, i sindaci di Nembro e Alzano, due dei Paesi più colpiti dall’epidemia, oltre a esponenti del mondo sanitario, vescovo e prefetto. La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio. “Avevo sognato che qui ci fossero più persone per la fine della pandemia, non ci siamo ancora. Siamo vicini ma non ci siamo ancora” ha detto il sindaco Gori. “Siamo stati il simbolo della pandemia lo scorso anno, con le immagini dei camion militari, per questo vogliamo essere un simbolo di rinascita oggi“, spiega Gori che, rivolgendosi al premier Mario Draghi sottolinea: la sua presenza “ci fa sentire che lo Stato c’è“. Draghi in precedenza ha posato una corona d’alloro sulla stele dedicata alle vittime del Covid al cimitero monumentale di Bergamo, mentre veniva letta la poesia di Ernesto Olivero che è scolpita sulla stele. Il premier ha deciso di celebrare la prima giornata nazionale delle vittime del Covid nella città più colpita dalla prima ondata, con oltre 3400 vittime ufficiali per coronavirus anche se quelle stimate sono circa 6mila.