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Cartelle esattoriali, Di Nicola: “Condono? Messaggio devastante. M5s non ceda, ottenuti milioni di voti grazie a lotta all’evasione”

“Lo stralcio delle cartelle esattoriali previsto nelle bozze del Decreto Sostegni? Un condono mascherato, l’ennesimo premio agli evasori.Io voterò contro in Senato. Bisogna dire basta”. A rivendicarlo ai microfoni de IlFattoquotidiano.it è il senatore del M5s Primo Di Nicola, in merito alla misura prevista nelle bozze del decreto (che dovrebbe essere approvato venerdì in Consiglio dei ministri, ndr), che prevede la cancellazione di tutte le cartelle esattoriali fino a 5mila euro risalenti agli anni dal 2000 al 2015. “Il M5s non ceda, sarebbe ingiustificabile“, prosegue.

Sull’intervento la maggioranza eterogenea del governo Draghi non ha ancora trovato una sintesi. Da una parte Lega e centrodestra, con i leghisti in particolare che puntavano ad aumentare la prescrizione fiscale delle cartelle fino a 10 mila euro, dall’altra LeU e sindacati che invece fanno opposizione all’intervento, contrari al ‘condono’, mentre nel Pd non mancano i malumori. E il M5s? Favorevole al provvedimento è la viceministra all’Economia Laura Castelli, mentre tra i gruppi c’è chi si dice contrario, come il senatore Castaldi (che vorrebbe abbassare la soglia a soli 1000 euro, ndr) o lo stesso Di Nicola. “La posizione di Castelli? Non voglio parlare di singole persone, ma ricordo che in campagna elettorale nel 2018 il M5s era stato netto sulla lotta all’evasione fiscale. Abbiamo ottenuto milioni di nostri voti manifestando questa posizione. Ma io sono fiducioso che non ci sia questo cedimento”. E ancora: “Ho fiducia anche nel presidente del Consiglio Mario Draghi: non si leghi all’ennesimo provvedimento in favore degli evasori fiscali, perché senza giustizia fiscale in questo Paese non può esserci autentica democrazia”.

Per Di Nicola serve invece “una svolta nella politica fiscale”: “Dire no al condono, sì alla sospensione delle cartelle, magari in attesa della prossima dichiarazione dei redditi” in modo tale da verificare “chi non ha davvero risorse per pagare il dovuto o chi può fare invece il proprio dovere fiscale”.