Economia

Prende forma la nuova (mini) Alitalia: in vendita manutenzione e servizi di terra, esuberi e niente Malpensa. Si parte a giugno

Audizione alla Camera del ministro dello Sviluppo economico Giorgetti che spiega "Ci saranno ripercussioni sul piano sociale che stiamo valutando". Fiumicino e Linate i due scali di riferimento, Bruxelles sblocca i 55 milioni di euro di aiuti del decreto ristori. Pellecchia (Cisl): "Parole del ministro angosciano"

Sarà in linea con le indicazioni di Bruxelles la compagnia che raccoglierà l’eredità di Alitalia e su cui il governo è pronto a investire 3 miliardi di euro, di cui . Lo ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nella sua audizione alla Camera dopo l’incontro avuto ieri con la commissaria europea, Margrethe Vestager. Il ministro ha infatti spiegato che la parola d’ordine per la nascita della nuova “Ita” sarà “discontinuità”, il tasto da cui insiste da tempo Bruxelles. Verranno quindi cedute le divisioni handling, ossia i servizi di terra, e la manutenzione. “Credo si andrà verso le gare aperte. Possiamo immaginare qualche formula semplificata, anche per questo è stata ampliato la terna dell’amministrazione straordinaria, ma non è affatto semplice”, ha spiegato Giorgetti.

“Il piano industriale approvato dal Cda Ita ha subito e sta subendo un processo di revisione profonda alla luce delle negoziazioni in corso, in particolare con la commissaria Vestager. Nel frattempo l’amministrazione straordinaria ha ancora in essere un bando costruito in maniera diversa rispetto alla situazione attuale”, ha affermato Giorgetti che ha poi insistito “parola d’ordine è discontinuità, orientamento al mercato e sostenibilità economica. In particolare il Piano recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta. Focus su due centri Fiumicino (hub) e Linate, graduale rinnovo della flotta, forte digitalizzazione e alleanza strategica per accelerare crescita e rafforzare competitività sui mercati internazionali. Lo Stato farà la sua parte ma la compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola“.

Il piano della newco di Alitalia, ha proseguito il ministro, “deve avere il parere del Parlamento. Non dobbiamo ripetere gli errori del passato, tema fondamentale è discontinuità, la newco non deve essere parente con Alitalia. Questo avrà ripercussioni anche di carattere sociale che stiamo valutando anche col ministro del Lavoro. Servono strumenti per chi non potrà essere accolto a bordo della newco”.

In attesa che la nuova compagnia prenda una forma più definita, la commissaria europea Vestager ha garantito che sarà dato via libera alla nuova tranche di aiuti da 55 milioni prevista dal decreto Ristori che Bruxelles aveva congelato in attesa di novità sull’operazione di rilancio della compagnia. “L’obiettivo è la partenza della newco entro giugno-luglio. Per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. Ho sottolineato questo aspetto anche al commissario Vestager. È nostro interesse che Ita parta il prima possibile. Siamo già in ritardo, Ita doveva essere operativa già ad aprile”, ha concluso Giorgetti.

“Quando il Ministro Giorgetti dice che Alitalia per volare deve essere più leggera cosa intende? Sono stupito e anche un po’ angosciato da dichiarazioni di questo tenore perché penso alla reazione di 11.500 famiglie che dal 2 maggio 2017 stanno vivendo l’esperienza dell’amministrazione straordinaria e non riescono a vedere la luce fuori dal tunnel”. Così Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, dopo l’audizione del ministro