Diritti

I disturbi specifici dell’apprendimento: così si sensibilizzano le imprese

di Susanna Marchisi Perotti *

Chi sono i dislessici? In Italia circa 2 milioni di persone hanno difficoltà a leggere in modo fluente, fanno errori di ortografia, hanno problemi di calcolo. Queste persone, con un’intelligenza pari o superiore alla media, hanno un disturbo specifico di apprendimento (Dsa) che può avere anche serie ripercussioni a scuola e più tardi nel mondo del lavoro. Si stima che ogni anno cerchino una prima occupazione 12.000 persone con Dsa.

Nel nostro paese la legge 170 del 2010 tutela e sostiene gli studenti con questi disturbi durante tutto il percorso scolastico, ad esempio prevedendo un piano didattico personalizzato e l’accesso a strumenti compensativi e misure dispensative, come l’uso del computer, una sintesi vocale che legga il testo, l’uso di mappe concettuali, la calcolatrice. Nel mondo del lavoro tutte queste tutele scompaiono. Per questo la difesa dei lavoratori e degli aspiranti lavoratori è diventato un cavallo di battaglia dell’Associazione italiana dislessia.

Per molti adulti con Dsa, la ricerca di un’occupazione e l’inserimento in un luogo di lavoro possono essere difficili sia a causa dei problemi dovuti al disturbo sia per la mancanza di una normativa specifica, la scarsa conoscenza della tematica nelle imprese e l’assenza di attività di orientamento dedicate ai più giovani. Allo stesso tempo le persone con Dsa hanno spesso peculiarità sempre più richieste nel mercato del lavoro, come confermato da recenti ricerche della società di consulenza Ernst & Young (qui e qui): spesso sono dotate di talento nell’elaborazione delle informazioni visive e spaziali, capacità di problem solving, intuito e creatività.

Se adeguatamente supportati e guidati nella pianificazione e nell’attuazione di un progetto professionale, i dislessici possono raggiungere il successo e rappresentare risorse preziose per le imprese e per l’intera società. Fin dal 2015, Aid è impegnata a dare una risposta alle esigenze dei lavoratori e delle imprese. I progetti si ispirano a prassi dei Paesi anglosassoni e in Italia rappresentano il primo approccio concreto di supporto per aziende e lavoratori con Dsa.

Attualmente sono più di dieci le aziende che hanno collaborato o stanno collaborando al progetto “Dsa progress for work”, finalizzato a promuovere prassi e metodi per effettuare una valutazione appropriata del potenziale di un candidato con Dsa e per valorizzare le prestazioni di lavoratori con Dsa presenti in azienda, al fine di renderla realmente inclusiva. Le aziende che terminano questo percorso ricevono un attestato di impresa “dyslexia friendly”: fra di esse Ibm Italia, Intesa Sanpaolo, Tim. L’iniziativa è stata inoltre estesa a livello europeo con il progetto Erasmus+ Dyslexia@work.EU, di cui Aid è ente capofila.

Sotto il profilo normativo, a fine 2018 è stato presentato al Senato un disegno di legge, il 712/2018, che si propone di garantire pari diritti e opportunità alle persone con Dsa anche in età adulta, estendo alcune tutele previste dalla legge 170/2010. Il ddl, attualmente in attesa di calendarizzazione, include il divieto di discriminazione delle persone con Dsa sul posto di lavoro, tempi certi per durata e rinnovo delle diagnosi degli adulti, uso degli strumenti compensativi nei concorsi pubblici, nei test universitari per l’accesso a corsi di laurea a numero chiuso, nell’esame di teoria della patente e negli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle libere professioni. È prevista infine la possibilità, per i lavoratori con Dsa che vogliano rendere noto il proprio disturbo in azienda, di rivolgersi al responsabile dell’inserimento lavorativo aziendale.

Per dare un’ulteriore supporto alle esigenze di lavoratori e imprese, Aid ha dato il via nel 2020 al progetto “Dsa: lavoro, orientamento, tutela e ricerca”, che si concentra su iniziative di formazione, informazione e supporto online gratuite rivolte a giovani e adulti con Dsa, alle aziende, alle scuole e alle università. Il progetto, che ha ottenuto il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, include il percorso di sensibilizzazione “Dislessia e Dsa nel mondo del lavoro: conoscerli per valorizzarli”, rivolto alle figure professionali potenzialmente interessate al tema dei Dsa, in particolare nella selezione e gestione del personale. L’obiettivo è fornire una formazione di base su Dsa e sul loro impatto nel mondo del lavoro, promuovere la realizzazione di ambienti di lavoro inclusivi e presentare best practice sulla valorizzazione e l’inserimento positivo dei lavoratori con Dsa.

* Laureata in Matematica presso l’Università degli Studi di Milano, Executive Director in Ibm Italia fino al 2015. Dal 2019 Presidente del Comitato Dsa e Lavoro di Aid, Associazione Italiana Dislessia.