Cronaca

Vaccini in palestre, scuole, centri commerciali. Figliuolo conferma l’obiettivo di Arcuri: finire a settembre. ‘Ad aprile 500mila dosi al giorno’

Il commissario straordinario presenta il documento che va a integrare il Piano strategico già esistente e fissa quali sono le linee operative della campagna. La novità è il tentativo di aumentare il numero di vaccinatori e punti vaccinali, coinvolgendo anche medici sportivi, medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, oltre che ambulatori e farmacie. Accordo anche con il Coni

L’obiettivo è arrivare a 500mila somministrazioni al giorno su base nazionale, già entro aprile, per mantenere poi questo ritmo e vaccinare almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre. Sono i numeri del piano stilato dal generale Francesco Paolo Figliuolo per portare a termine la campagna vaccinale anti-Covid. Il documento va a integrare il Piano strategico nazionale già esistente, che determina le categorie prioritarie, e fissa quali sono le linee operative della campagna. Le novità riguardano il coinvolgimento di nuove figure – più di 120mila tra medici e odontoiatri, ma anche medici sportivi e farmacisti – e l’obiettivo di incrementare il numero di punti vaccinali, utilizzando anche centri commerciali, scuole e palestre. Mentre la data fissata dal commissario straordinario per arrivare alla copertura nazionale resta quella già annunciata dal suo predecessore, Domenico Arcuri: il mese di settembre.

I due pilastri del piano, si legge nel comunicato diffuso dal governo, “sono la distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere“. A regime si punta ad arrivare a fare mezzo milione di vaccinazioni al giorno. Ad oggi, guardando all’andamento dal primo marzo in poi, la media in Italia è di 170mila somministrazioni ogni 24 ore. Per arrivare a questo obiettivo il primo punto, come sempre, è avere le dosi a disposizione. La prima linea operativa riguarda infatti approvvigionamento e distribuzione: si punta ad avere circa 8 milioni di dosi entro le prossime tre settimane, altre 52 milioni entro fine giugno e ulteriori 84 milioni prima dell’autunno. Finire mesi prima è difficile, semplicemente perché mancano le fiale. Già a inizio febbraio il Piano vaccinale italiano prevedeva l’arrivo di 132 milioni di dosi tra aprile e settembre, di cui 64 milioni tra aprile e giugno. I ritardi nelle forniture hanno anzi ridimensionato le aspettative: adesso ne sono attese 136 milioni in totale, ma solo 52 milioni nel secondo trimestre.

Il secondo punto riguarda l’accumulo di scorte per fronteggiare esigenze impreviste. Lo stesso documento, infatti, mette in conto il rischio che l’andamento della campagna non possa essere lineare come da pianificazione. Per questo si prevede “una riserva vaccinale pari a circa l’1,5% delle dosi, per poter fronteggiare con immediatezza esigenze impreviste, indirizzando le risorse nelle aree interessate da criticità“, coinvolgendo in questo caso la Protezione Civile e la Difesa. Le scorte potranno essere utilizzate, ad esempio, per vaccinare rapidamente un’area dove c’è “particolare necessità”.

La vera novità riguarda la terza linea operativa, chiamata “capillarizzazione della somministrazione”. In altre parole, il generale Figliuolo punta a incrementare la platea dei vaccinatori e il numero di punti vaccinali. Innanzitutto, coinvolgendo medici di medicina generale (fino a 44 mila), odontoiatri (fino a 60 mila) e medici specializzandi (fino a 23mila): “Verrà dato impulso all’accordo per impiegarli”. Ma è previsto anche il coinvolgimento di altre figure professionali. “Si potrà far ricorso – tramite accordi in via di finalizzazione – anche ai medici della Federazione Medico Sportiva Italiana, ai medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, oltre che ai medici convenzionati ambulatoriali e ai farmacisti“. Il piano prevede anche la possibilità di nuove assunzioni di medici e infermieri a chiamata, “in aggiunta agli oltre 1700 già operativi”. In caso di emergenza si potrà ricorrere anche a team mobili per la vaccinazione.

Per quanto riguarda il potenziamento della rete vaccinale esistente, che conta attualmente 1733 punti di somministrazione, il piano di Figliuolo punta all’utilizzo di siti produttivi, aree della grande distribuzione, palestre, scuole, strutture di associazioni e anche della Conferenza Episcopale Italiana. Inoltre, l’accordo tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e il commissario straordinario Figliuolo, prevede – oltre all’impiego dei medici sportivi – che ogni Comitato Regionale e ogni Delegazione Provinciale del Coni individui in tempi rapidi una struttura da adibire all’accoglienza delle persone che dovranno sottoporsi alla vaccinazione. Le atlete e gli atleti faranno da testimonial di questo progetto.

“​​​​​Verrà inoltre potenziata l’infologistica, con l’adozione in tempi brevi di soluzioni informatiche per l’ampliamento delle funzioni di prenotazione e somministrazione dei vaccini, garantendo la circolarità delle informazioni e dando così impulso alla campagna”, si legge infine nel documento. A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare quotidianamente l’andamento delle attività sul terreno.

La base dell’intera filiera vaccinale si svilupperà attraverso il contatto “della struttura commissariale con tutti gli stakeholder per finalizzare approvvigionamento in tempi rapidi” e “la ricezione delle dosi vaccinali e lo stoccaggio presso l’HUB nazionale di Pratica di Mare (RM), ad eccezione di Pfizer-Biontech che consegna direttamente ai punti di destinazione”, si legge ancora nel piano. Lo “smistamento e distribuzione sull’intero territorio” in aderenza al piano di ripartizione definito in Conferenza Stato-Regioni è garantito “dai vettori di SDA Express Courier di Poste Italiane e del comparto Difesa e Sicurezza“. Poste Italiane, inoltre, supporta molte Regioni “con i propri sistemi informativi“.