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Lazio, Zingaretti presenta la nuova giunta con due assessori M5s: “Accordo basato sul programma, non si annullano differenze”

“Non era mai accaduto nel Lazio che due figure che si erano combattute sedessero nella stessa giunta. Ma quello con il Movimento 5 stelle è un accordo alla luce del sole, basato sul programma. Le differenze tra le forze politiche non si annullano, ma si combatte uniti”. Con queste parole il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha presentato alla stampa la nuova giunta regionale, dove è entrato anche il Movimento 5 Stelle, dopo il via libera di Beppe Grillo annunciato da Vito Crimi. Due saranno gli incarichi assegnati ai 5 stelle nella nuova squadra: Roberta Lombardi sarà assessora alla Transizione Ecologica, mentre Valentina Corrado al Turismo ed Enti locali. È una maggioranza larga quella che compone la giunta di Zingaretti. Con l’ingresso del M5S, infatti, alla Pisana governeranno insieme il Pd, + Europa, Demos, Italia viva, Liberi e Uguali e la Lista civica per Zingaretti. In serata il rinnovato asse dem-5s ha incassato la benedizione dell’ex premier Giuseppe Conte: “La Regione Lazio ha una nuova giunta: Roberta Lombardi e Valentina Corrado avranno deleghe, rispettivamente, alla Transizione Ecologica e digitale e al Turismo, Enti Locali e Semplificazione. Sfide importanti che impongono massima dedizione e richiedono grande sostegno. Buon lavoro!””, si legge in un tweet.

Secondo il presidente e segretario dimissionario del Pd, Nicola Zingaretti, si tratta di una “piccola grande rivoluzione“. Questo, ha spiegato, è “un fatto politico nuovo che rafforza la giunta del Lazio, per governare meglio ma senza rinunciare alla propria identità”. Una scelta – quella di allargare la propria maggioranza al M5s, in continuità con il percorso intrapreso a livello nazionale da segretario dem – condivisa con il prossimo segretario dem Enrico Letta? Zingaretti spiega di no, ma senza volersi esprimere su quale saranno le scelte future sulle alleanze del partito del quale ha lasciato la guida: “Io resto presidente, porterò al mio partito il mio contributo di idee. Ho preso in mano il Pd nel 2019 dopo una sconfitta devastante che l’aveva marginalizzato alle politiche, l’ho portato fino a qua, forte e protagonista. Ma si rischiava la palude delle polemiche e mi sono fatto da parte. Sono certo che Enrico Letta sia la persona giusta per aiutare il Pd a ricollocarsi come protagonista indiscusso, guidando questo rinnovamento”, ha concluso Zingaretti.