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Usa, il nuovo direttore Cia parla al Senato: torna l’atmosfera da guerra fredda

Alcuni giorni fa il nuovo direttore della Cia, William Burns, ha ricevuto un forte sostegno bipartisan per un discorso che ha tenuto in Senato. È molto interessante evidenziarne alcune parti, soprattutto nell’ottica della più ampia visione espressa in precedenza dal presidente Joe Biden. Quest’ultimo ha assicurato che lavorerà per promuovere la sicurezza, la prosperità e i valori degli Stati Uniti. Ciò comporterà la necessità di fare azioni concrete per rinnovare la democrazia sia negli Stati Uniti sia nei paesi alleati.

Altro obiettivo dichiarato è quello di proteggere il futuro economico degli Stati Uniti che guideranno il mondo nell’affrontare le sfide globali più urgenti, come il cambiamento climatico, la proliferazione nucleare, l’aggressione tra grandi potenze, il terrorismo transnazionale, la guerra informatica e la migrazione di massa.

Pertanto, è interessante anche osservare come la Cia lavorerà per trasformare la strategia speculativa di Biden in azioni operative. Nelle sue osservazioni di apertura, Burns ha affermato che le minacce di “terrorismo e proliferazione nucleare arrivano da una Russia aggressiva, una provocatrice Corea del Nord e un Iran ostile”. Eppure la parte più interessante del discorso è stato il tono molto aggressivo nei confronti sia della Cina che della Russia, poiché ha dichiarato che la leadership cinese rappresenta il più grande test geopolitico per gli Stati Uniti.

Il nuovo direttore ha sottolineato che l’attenzione sulla Cina modellerà il suo approccio all’intelligence. Ha affermato, senza mezzi termini, che le quattro priorità cruciali e correlate daranno forma al suo approccio alla guida della Cia: Cina, tecnologia, persone e partnership. Il messaggio più schietto, diretto e illuminante rispetto alla sua posizione e a quella dell’amministrazione Biden è contenuto nell’affermazione: “Se gestissi un’università americana che avesse un Istituto Confucio nel proprio campus, chiuderei l’Istituto”.

Quando si parla di Russia, sembra tornata l’atmosfera da guerra fredda presente durante l’era dell’Urss. Per confermare questa sensazione una delle questioni segnalate dal nuovo direttore è l’indagine portata avanti dall’Agenzia su una serie di misteriose malattie che hanno colpito ufficiali dell’intelligence e diplomatici statunitensi. Secondo i risultati parziali delle indagini, i morbi sono stati causati da “microonde” rivolte al personale americano; la Russia è il principale sospettato. Queste notizie sono state accolte con favore dal Senato e Burns è stato esortato da più parti affinché la questione sia classificata come prioritaria, auspicando che venga risolta al più presto.

Per ciò che concerne l’Iran è importante notare che la visione di Burns è molto chiara sui metodi di approccio al problema, e sull’atteggiamento da tenere nei confronti del paese mediorientale durante i colloqui sul ritorno all’accordo nucleare. Il capo della Cia ha affermato che all’Iran non deve essere consentito il possesso di un’arma nucleare, sottolineando il suo ruolo sostanziale nel negoziare l’accordo nucleare iraniano. Vista la situazione l’Iran deve rendersi conto che la nuova amministrazione americana sta cercando una strategia globale, che non si limiterà al pieno reintegro al Jcpoa (Joint Comprehensive Plan of Action). Ciò significa che l’accordo nucleare sarà solo la base per riprende le trattative, che poi si estenderanno con un più ampio respiro su temi di politica internazionale.

È importante qui rendersi conto che questa posizione di roccaforte contro Cina e Russia avrà le sue implicazioni sugli alleati degli Stati Uniti, sulla Nato, sull’Ue e persino sui paesi considerati stretti alleati degli Stati Uniti che riceveranno aiuti e donazioni dagli americani. Ciò significa che c’è un’atmosfera da guerra fredda e le alleanze verranno riformulate secondo la strategia degli Stati Uniti. Quindi, considerando la questione dei diritti umani, delle libertà e della democrazia è necessaria una forte visione politica per trattare con un alleato come gli Stati Uniti, pronto ad applicare una strategia globale per guidare il mondo nelle sfide che sarà chiamato ad affrontare.

Un elemento nuovo è il livello di armonia all’interno dei diversi elementi dell’amministrazione, ossia il Presidente, il ministro degli Esteri e il capo della Cia: l’audizione al Senato ha dimostrato che questa armonia è reale, al contrario di quanto accadeva durante l’amministrazione Trump. Questo livello di armonia e cooperazione indica il sostegno reciproco tra istituzioni, ed è un fattore estremamente importante, poiché la visione del Presidente, del suo ministro degli Esteri e del direttore della Cia hanno una dimensione globale che garantisce una robusta efficienza e produttività per la nuova strategia degli Stati Uniti.