Scuola

Niente congedi parentali per chi ha figli in quarantena: norma scaduta a dicembre. E c’è il nodo della dad nelle zone arancione scuro

Sempre più scuole chiudono per contagi, ma i genitori stanno scoprendo di non avere più diritto ai congedi indennizzati da utilizzare per poter rimanere a casa. A gennaio intanto è scattato il congedo straordinario in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza, ma solo nelle zone rosse: escluso chi vive nei Comuni che stanno finendo in arancione rafforzato

Il problema è deflagrato negli ultimi giorni, con l’aumento delle scuole chiuse causa Covid. I genitori con un lavoro dipendente che hanno figli under 14 a casa per quarantena stanno scoprendo di non avere più diritto a chiedere all’Inps il congedo indennizzato per poter rimanere a casa. Perché la norma, entrata in vigore lo scorso settembre, è scaduta a dicembre e non è stata prorogata. Così ora non resta che prendere giorni di ferie.

Il decreto dell’8 settembre consentiva ai genitori di ottenere il congedo nei casi in cui non potessero lavorare a distanza, possibilità fruibile da uno solo dei genitori conviventi con il figlio oppure da entrambi – ma non negli stessi giorni – per i periodi di quarantena scolastica disposta dall’Asl tra il 9 settembre e il 31 dicembre 2020. A ottobre l’opzione è stata concessa anche nelle ipotesi in cui il contatto con un positivo fosse avvenuto fuori dalla scuola. Inoltre è stato stabilito che i genitori di ragazzi tra i 14 e i 16 anni potessero astenersi a loro volta dal lavoro, ma senza percepire stipendio né indennità.

Il 31 dicembre però la validità del decreto è terminata, senza che arrivasse una proroga. A gennaio è scattata la possibilità di chiedere il congedo straordinario in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado nelle zone rosse del territorio nazionale e – anche al di fuori dalle zone rosse – per i genitori di figli in situazione di disabilità grave in caso di sospensione della didattica in presenza di scuole di ogni ordine e grado o di chiusura dei centri assistenziali. Una fattispecie del tutto diversa e che non “copre” i periodi di isolamento fiduciario causa contatti con un positivo.

Peraltro, anche questo nuovo congedo si sta rivelando insufficiente perché non tiene conto delle nuove fasce “arancione rafforzato”, da Brescia a Imola, dove i ragazzi stanno finendo in dad ma i genitori non hanno diritto al beneficio perché manca, appunto, il requisito del colore rosso. Il consigliere Pd della Regione Lombardia Matteo Piloni ha chiesto alla Regione di attivarsi per risolvere la situazione che sta creando disagi a moltissime famiglie.