Calcio

Torino, trovato un altro positivo. L’Asl: “Pericolo variante inglese, gara col Sassuolo a rischio”

Il focolaio che ha colpito la squadra granata continua a espandersi e Carlo Picco, direttore dell’Asl di Torino, spiega chiaramente che "c'è la possibilità che non si giochi"

Il Torino, con una nuova nota sul proprio sito ufficiale, ha annunciato che “dall’analisi del tampone molecolare svolto ieri sera è emersa un’ulteriore positività al Covid-19. Anche oggi la squadra, su disposizione dell’Autorità sanitaria locale competente, non sosterrà alcuna sessione di allenamento“. Il focolaio che ha colpito la squadra granata continua a espandersi: dopo i 3 casi accertati la scorsa settimana (Linetty, Murru, Buongiorno), secondo la Stampa i nuovi positivi sarebbero il capitano Andrea Belotti, Baselli e Singo. In più, oggi è stato registrato un altro contagio, che ha portato l’Asl a decidere di fermare ancora gli allenamenti. Ora la gara tra Torino e Sassuolo, in programma venerdì, è seriamente a rischio.

“Si stanno facendo accertamenti e tamponi giorno per giorno per capire se si è contenuta la diffusione. Non c’è una parola definitiva su questo tema: ad oggi siamo in allerta per la partita con il Sassuolo e c’è la possibilità che non si giochi“, ha detto Carlo Picco, direttore dell’Asl di Torino, nel suo intervento a Punto Nuovo Sport Show in onda su Radio Punto Nuovo a proposito dell’incontro. “Se non ci fosse stata la variante inglese allora non avremmo preso questa posizione. Il Torino rischia di fermarsi una partita: entro domani sarà presa una decisione”, ha aggiunto Picco.

Il pericolo legato alla variante potrebbe indurre a scegliere la massima cautela: “Ci comportiamo a seconda delle fasi epidemiche che affrontiamo – ha osservato ancora il direttore dell’Asl – c’è il tema della variante inglese che sta circolando molto e che ci ha portato a delle mini zone rosse anche in Piemonte, pertanto la tensione è altissima. Di fronte ad un cluster con suggestioni importanti di variante inglese come nel Torino, con diffusione sia tra i calciatori sia tra le persone a loro vicine ci ha fatto riflettere su questa tematica”, ha concluso Picco.