Cronaca

A San Valentino cena fuorilegge per i clienti negativi al test Covid: dopo “IoApro” (e le multe) il ristorante di Milano insiste

Il dpcm in vigore continua a vietare il servizio al tavolo a partire dalle 18, così il locale ha inventato un protocollo tutto suo: dalle 18 alle ore 22 "potranno entrare solo coloro che avranno un certificato di tampone negativo eseguito il giorno precedente alla prenotazione", si legge. Il 15 gennaio scorso, quando la titolare aveva ospitato un centinaio di clienti sempre all'ora di cena, si era beccata una multa da 400 euro

Il 15 gennaio aveva aderito alla campagna flop “IoApro”, servendo la cena (nonostante i divieti anti-Covid) con tanto di ballerini e un centinaio di persone sedute ai tavoli. Risultato: polizia nel locale e multa di 400 euro. Ma evidentemente non sono abbastanza per il ristorante messicano La Parrilla di Milano, che ora ci riprova: in questi giorni alcuni clienti iscritti alla newsletter hanno ricevuto un invito a prenotare online la cena per San Valentino. A meno che non si tratti di una provocazione, sembra la riedizione di quanto avvenuto un mese fa.

Il dpcm attualmente in vigore, infatti, continua a vietare il servizio al tavolo a partire dalle 18, così il locale ha inventato un protocollo tutto suo: dalle 18 alle ore 22 “potranno entrare solo coloro che avranno un certificato di tampone negativo eseguito il giorno precedente alla prenotazione”, si legge. Una soluzione che i gestori definiscono “innovativa“, ovviamente senza avvertire i potenziali clienti che – tampone o non tampone – la cena al ristorante non è ancora permessa dalla legge.

Anzi. Se anche qualcuno dovesse presentarsi la sera del 14 febbraio senza il certificato del test, c’è una “grande novità“: “Potete eseguire il test sierologico direttamente nel gazebo che predisporremo fuori dal nostro ristorante”, si legge nella locandina a tinte rosse e nere. “Così facendo avremo sempre la possibilità di lavorare e di vedervi sempre felici insieme a noi e in tutta sicurezza“. Sempre a patto che la polizia non torni, anche questa volta, a rovinare la festa.