Economia

Economia Usa, nel 2020 il peggior calo del Pil da 75 anni. Il virus interrompe una lunga fase espansiva

Il calo interrompe una fase espansiva che durava da 11 anni. Per il 2021 è atteso un rimbalzo di circa il 5,5%, vaccini premettendo

Nel quarto trimestre del 2020 l’economia statunitense è cresciuta del 4%. Meno delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo del 4,2%. L’aumento del Prodotto interno lordo negli ultimi tre mesi dell’anno segue il +33,4% del terzo trimestre e il -31,4% del secondo. Il 2020 si chiude così con un Pil in discesa del 3,5%, il peggior dato annuale dal 1946. La contrazione annuale è la prima dal 2009, quando durante la crisi finanziaria il Pil diminuì del 2,5%.

A zavorrare l’economia è naturalmente la pandemia che, negli ultimi tre mesi dell’anno, ha costretto anche gli Usa a nuove restrizioni . Il virus è riuscito ad interrompere una fase di espansione che durava ininterrottamente da 11 anni. Per il 2021 gli analisti sono ottimisti (il Fondo monetario internazionale stima una ripresa del 5,1%) e prevedono una crescita sostenuta, con i possibili ritardi sui vaccini come principale fattore di rischio.

Ieri la Federal Reserve, ossia la banca centrale statunitense, ha mantenuto invariati i tassi tra lo 0 e lo 0,25% e ha affermato che “La velocità della ripresa e del mercato del lavoro si è moderata negli ultimi mesi, con debolezze concentrate nei settori più colpiti dalla pandemia”. La Fed ha aggiunto che “La strada dell’economia dipenderà significativamente dal virus e dai progressi sulle vaccinazioni. La crisi sanitaria continua a pesare sull’attività economica, l’occupazione, l’inflazione e pone considerevoli rischi all’outlook economico”.