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Usa, sì ai transgender nell’esercito: così Biden smantella un altro pezzo dell’eredità di Trump

L'ordine esecutivo firmato dal presidente revoca quanto stabilito dal predecessore e stabilisce che da subito "militari transgender non possano più essere congedati o allontanati a causa della loro identità sessuale"

“Tutti gli americani che sono qualificati per servire nelle Forze Armate degli Stati Uniti devono poter servire”. Sono le parole contenute in un altro ordine esecutivo con cui Joe Biden smantella un altro tassello dell’eredità di Donald Trump, revocando la misura con cui l’ex presidente aveva chiuso le porte dell’esercito ai transgender.

“Il presidente Biden crede che l’identità di genere non debba essere un ostacolo al servizio militare e che la forza dell’America sia nella sua differenza”, spiegano dalla Casa Bianca. “Permettere a tutti gli americani qualificati di servire il proprio Paese in uniforme è una cosa migliore per i militari e per la nazione perché una Forza inclusiva è più efficace”, conclude la nota.

In questo modo vengono revocati gli ordini, firmati da Trump nel 2017 e nel 2018 in reazione a loro volta ad una misura con cui nel 2016 Barack Obama aveva abolito un precedente divieto, e si stabilisce che da subito “militari transgender non possano più essere congedati o allontanati a causa della loro identità sessuale”. Inoltre, precisa la Casa Bianca, “consentire a tutti gli americani qualificati a servire il paese in uniforme è un bene per le forze armate e per il Paese perché una forza più inclusiva è più efficace. È la cosa giusta da fare ed è nell’interesse nazionale”.