Economia & Lobby

Ci vuole un superbonus sanitario: il 110% sugli interventi con tempi di attesa (ormai) biblici

di Paolo Scalafiotti

Come ben sanno le persone che – come me – attendono la chiamata per un intervento chirurgico non urgentissimo ma neanche rimandabile all’infinito, i tempi di attesa sono diventati biblici a causa della crisi sanitaria in corso.

Problemi che sarebbero stati risolvibili con operazioni di routine peggiorano nel tempo e finiscono per diventare letali e, se il deceduto non è contagiato dal coronavirus, non rientra nemmeno nella statistica delle vittime Covid anche se ne avrebbe pieno titolo. Non che questa sia una grande soddisfazione, ma sarebbe già qualcosa per le auspicate future riflessioni sulla gestione complessiva del Servizio sanitario nazionale.

Ma la ragione per la quale scrivo è un’altra: parlando con persone in situazioni analoghe alla mia emerge che, a fronte del posticipo alle calende greche del ricovero in ospedale, nel giro di qualche giorno si potrebbe invece fare l’intervento in una clinica privata, naturalmente a pagamento. Ad esempio, ho saputo di un’amica che necessita ormai con urgenza dell’asportazione di un grosso fibroma: l’ospedale non è nemmeno in grado di fissare una data, la clinica dove opera privatamente il suo medico invece sì e fissa anche il prezzo: 15.000 euro, dei quali purtroppo la famiglia non dispone.

Ora, con tutta questa valanga di soldi in arrivo e la rincorsa a offrire ristori, risarcimenti, sconti e contributi con iniziative per certi versi anche frivole come il bonus bici o la app IO, propongo una cosa molto semplice e della quale prego Il Fatto di farsi portavoce: il bonus 110% per l’efficientamento energetico prevede la cessione del credito fiscale ad un ente finanziatore che rende di fatto gratuito per il beneficiario, – ricorrendone naturalmente le condizioni – l’intervento di risanamento sull’edificio. Perché non estendere anche agli interventi chirurgici non effettuabili per i motivi esposti in una struttura pubblica questa agevolazione?

Facendo due conti, e lasciando da parte le considerazioni umane ed etiche che pure sarebbero alla base del ragionamento, penso che sarebbe un buon affare per tutti.

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