Televisione

Pomeriggio 5, “Susi è una medium certificata dall’Università di Pavia”: ma l’Ateneo smentisce Barbara D’Urso

Il 16 dicembre il contenitore pomeridiano di Canale 5 ha dedicato ampio spazio a una medium, Susi, una donna che sostiene di avere il dono di comunicare con i defunti

L’Università di Pavia smentisce i social di “Pomeriggio 5”. Il 16 dicembre il contenitore pomeridiano di Canale 5 ha dedicato ampio spazio a una medium, Susi, una donna che sostiene di avere il dono di comunicare con i defunti. Barbara d’Urso l’ha presentata al pubblico con queste parole: “Lei è una medium che collabora con l’Università di Padova, sostiene di parlare con gli angeli e i defunti”. Poco prima il profilo Twitter della trasmissione aveva tirato in ballo un altro Ateneo, quello di Pavia. “Tra poco tutti gli aggiornamenti di cronaca, e poi una parte dedicata all’aldilà con una medium certificata dall’Università di Pavia”, si leggeva sul profilo @pomeriggio5 prima che il tweet venisse rimosso.

L’esperto in fake news Paolo Attivissimo aveva risposto al tweet: “In che senso ‘certificata? Da quale facoltà universitaria? Grazie”. Così, l’ufficio stampa dell’Università di Pavia ha deciso di intervenire per prendere le distanze dalla vicenda: “Ovviamente (ma c’è bisogno di dirlo?) l’Università di Pavia non certifica medium”. Quel che è certo, dunque, è che l’Università di Pavia non c’entri nulla proprio nulla con la medium Susi: si è trattato semplicemente di un errore del social media manager della trasmissione.

Resta da capire invece quale sia il reale coinvolgimento dell’Università di Padova. “Ma come è possibile che ci siano dei medium certificati da alcuni atenei?”, si legge sui social. In un articolo pubblicato a inizio dicembre da Libero (e rilanciato da Dagospia) si legge: “Chi è scettico sappia che questa signora (la medium in questione, ndr) ha superato i criteri di accuratezza previsti dal protocollo del gruppo di ricerca italiano sulla medianità riconosciuto dalla Facoltà di Psicologia dell’università di Padova. Test complessi, li definisce il dottor Fernando Sinesio, infatti “per ora solo in 7 hanno superato le valutazioni in Italia”.