Cultura

La pandemia spegne i musei? Marinella Senatore accende Palazzo Strozzi con centinaia di luci colorate e inni alla collettività

Nel silenzio indotto dal virus l'artista campana illumina con una scenografia a led lo spazio di uno dei più bei palazzi rinascimentali italiani anche attraverso slogan e motti per celebrare l'emancipazione dell'individuo che non esiste senza la collettività

Nel silenzio e nel buio pesto in cui la pandemia ha fatto sprofondare le sale dei musei e la nostra socialità, nel cortile deserto di Palazzo Strozzi si accende una luce, anzi centinaia. Se lo scorso luglio le sue sculture luminose hanno stregato Lecce illuminata a giorno per la sfilata Dior Cruise 2021, oggi Arturo Galansino, il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, sceglie l’immediatezza dell’artista campana Marinella Senatore [Cava de’ Tirreni, 1977] per raggiungere il grande pubblico che la pandemia continua a tenere lontano dai musei inaccessibili. We rise by lifting others, ci eleviamo sollevando gli altri, sono le parole di Robert Ingersoll, “il grande agnostico” e leader politico americano (1833-1899), non credente nelle bocche che pregano ma solo nelle mani che aiutano. Marinella Senatore legge questa frase in una foto d’epoca, sulla t-shirt di un manifestante nella New York degli anni Settanta, e la risignifica alla luce della pandemia: da inno di strada diventa il titolo della sua nuova opera site specific, visitabile a Palazzo Strozzi tutti i giorni dalle 9 alle 20 fino al 7 febbraio. L’installazione è integrata da un articolato calendario di workshop e talk online: tra i mille volti della partecipazione, il digitale si riconferma la finestra sul mondo per noi più sicura nella nostra quotidianità mentre infuria il Covid. Ispirandosi alle tradizionali luminarie del Sud Italia, 10 metri di altezza sono il monumentale risultato di maestranze artigianali pugliesi: l’intento è proporre una riflessione sui concetti di comunità, prossimità e interazione, ripensate nell’epoca in cui il distanziamento sociale salva la vita.

Centinaia di luci a led colorate travolgono con irriverenza il nobile cortile in un carosello tra il circense e la festa di paese, mentre affiorano lontane reminiscenze di rosoni romanici e opulenza barocca. Un pugno all’armonia rinascimentale del palazzo che scuote la malinconia di un Natale senza magia: l’effetto-giostra dell’opera di Marinella Senatore manda in un suggestivo cortocircuito culturale il senso estetico della visione, esperienza straniante tra chiassosa cultura popolare e strutture sociali agonizzanti. L’artista regala una scenografia luminosa alle festività che più buie di così non potrebbero essere: paradossalmente celebre per le alte concentrazioni di persone coinvolte nella fruizione delle sue opere, supera il senso aggregativo di luminaria ed esorcizza il vuoto creato dall’emergenza. Luce e poesia diventano strumenti di resistenza per comporre una poesia silenziosa e ottimista da dedicare ai passanti, quelli distratti e solitari, reali e virtuali che siano, chiusi nei loro cappotti e isolati dietro le loro mascherine.

Le frasi selezionate dall’artista sono slogan brevi, inni all’emancipazione dell’individuo che non esiste senza la collettività, come l’istanza femminista Breathe, You Are Enough o The Word Community Feels Good del sociologo polacco Zygmunt Bauman. Sono frammenti di una letteratura urbana che sfumano nella nostra memoria collettiva, citazioni che diventano narrazione condivisa per avvicinare gli osservatori costretti a vivere come isole alla deriva per salvarsi. La luminaria di una festa negata nel cortile di Palazzo Strozzi è un “attivatore di energie”: questa architettura effimera crea uno spazio di aggregazione che fisicamente oggi non può esistere, emblema di una socialità sperata, scongiurata, invocata. È l’orologio senza lancette che scandisce il tempo sospeso di una piazza vuota; è giostra solitaria abbandonata, che fa riflettere su quella linea netta, di incertezza e pregiudizio, tracciata dalla pandemia tra noi e gli altri.

Le parole e le luci di Marinella Senatore s’imprimono nello spazio interiore di questa corte che per i prossimi due mesi sarà luogo di ritrovo più ideale che fisico, aperto con ottimismo ai titoli di coda di questo periodo storico da dimenticare. Gira l’orologio, il tempo ricomincia a scorrere: quando le sue luci si spegneranno per sempre, si accenderanno le nostre, perché a noi toccherà (ri)costruire e (ri)costruirci. In un domani non troppo lontano.

INFO

Marinella Senatore | We rise by lifting others
3.12.2020 | 7.02.2021
Palazzo Strozzi | Piazza degli Strozzi, Firenze
Orario | Tutti i giorni 9-20
Sito web | www.palazzostrozzi.org