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Recovery, Conte conferma la task force: “Non sarà mai sovrapposta ai passaggi istituzionali”. Gentiloni: “Nessuno in ritardo, neanche Italia”

Il presidente del Consiglio ribadisce che ci sarà la struttura di commissari per accompagnare l'attuazione dei progetti del Recovery Plan, un progetto osteggiato da Italia Viva, arrivata a minacciare la crisi: "Il nostro Paese deve farsi trovare pronto e per farlo la strategia si orienterà sulla fiducia, le riforme e gli investimenti, tre assi portanti". Il commissario Ue per l'Economia: "I primi fondi in primavera-estate"

“Stiamo definendo la struttura responsabile del monitoraggio del piano” di resilienza predisposto dal governo per i fondi del Next Generation Eu, “ma questa struttura non sarà sovrapposta ai doverosi passaggi istituzionali”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo al Rome Investment Forum 2020, conferma la cabina di regia e la struttura di commissari per accompagnare l’attuazione dei progetti del Recovery Plan, un progetto osteggiato da Italia Viva, arrivata a minacciare la crisi. Dopo le parole del presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, che domenica aveva sottolineato come la cabina di regia la “avranno tutti” ma il “riferimento rimane governo”, Conte torna sul punto e ribadisce come il monitoraggio sull’attuazione dei progetti, un piano “ambizioso”, resterà in capo a una struttura extra-ministeriale.

“Il nostro Paese deve farsi trovare pronto e per farlo la strategia si orienterà sulla fiducia, le riforme e gli investimenti, tre assi portanti”, ha aggiunto il presidente del Consiglio che nel pomeriggio inizierà un giro di incontri con Pd e M5s dopo le tensioni degli scorsi giorni. Al momento, ha confermato il commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni “nessuno è in ritardo”. Rispondendo a chi gli chiedeva se l’Italia avesse perso tempo, ha sottolineato: “Eravamo leggermente in ritardo per l’approvazione finale, ma ora abbiamo ricevuto una bozza di progetto dagli Stati membri e a gennaio sono sicuro che riceveremo da ogni Stato membro la bozza e poi la versione definitiva”.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha sottolineato che “dobbiamo presentare il piano completo che sarà un documento molto corposo. La versione lunga sarà presentata in tempo, all’inizio dell’anno prossimo, alla commissione secondo i tempi previsti”. Il ministro ha precisato che “parliamo di oltre 200 miliardi di euro di investimenti in riforme e ciascun progetto sarà molto dettagliato ma non saranno tanti, uniremo progetti e ci saranno una sessantina di grandi progetti, molto definiti con diverse componenti e ciascuno sarà un elemento molto significativo”.

Sulla governance del Recovery Plan “c’è stato un confronto politico di recente perché si tratta di un problema cruciale”, ha specificato Gualtieri. “Abbiamo bisogno di una funzione di coordinamento perché questi sono progetti complessi – ha aggiunto il ministro, che dovrebbe far parte della cabina di regia – Non sono attribuiti a una unica amministrazione, non vi è un unico ministero a cui dare i fondi dicendo ‘spendili’, c’è una combinazione di riforme, c’è bisogno di una cabina di regia”. Quello che l’Italia sta facendo per il Recovery Fund è un “lavoro immane”, ma “saremo pronti in tempo utile e avremo uno dei piani più ambiziosi in Europa”.

“È fondamentale tornare ad assicurare al Paese una vera mobilità sociale – ha proseguito Conte – La riforma fiscale, a partire da quella dell’Irpef, dovrà garantire maggiore equità, eliminando gli spazi per una concorrenza sleale delle imprese. La riforma della pubblica amministrazione avrà l’obiettivo di renderla moderna ed efficiente”. Per il presidente del Consiglio, “nessun processo di crescita potrà innescarsi senza una decisa azione riformatrice della macchina dello Stato”, per questo “acceleriamo anche sulla riforma della giustizia civile”, oltre a rimarcare la necessita di dare impulso “alle infrastrutture per il Paese”.

Riguardo i tempi per l’erogazione delle risorse, Gentiloni ha spiegato che “l’idea iniziale era quella di avere una prima approvazione del piano” e quindi “la possibilità di erogare il prefinanziamento del 10%, circa 20 miliardi per l’Italia”, nella “tarda primavera”. La decisione finale sul Next Generation Eu, ha proseguito, “è arrivata la scorsa settimana, i tempi saranno quelli della tarda primavera o inizio estate”. La discussione, ha precisato il commissario Ue per l’Economia, è in in corso e “spero si chiuda stasera, perché il Parlamento richiede di alzare il 10%, vedremo dove si arriverà”.