Cronaca

L’Ambrogino d’oro a Chiara Ferragni e Fedez per me è stato un errore. Ma non è certo colpa loro

Mi spiace ma la notizia che il Comune di Milano ha consegnato l’Ambrogino ai Ferragnez mi delude e rammarica. Fare la carità coi soldi in tasca è facile. Fin troppo. Ci sono migliaia di persone che ogni giorno compiono gesti d’amore verso gli altri senza avere un centesimo in tasca oppure con uno stipendio da meno di mille euro. Conosco clochard che quando hanno qualcosa tra le mani fanno del bene agli altri.

Secondo il famoso sito di analisi e monitoraggio dei social media Hopper HQ, che ogni anno pubblica i guadagni dei profili più redditizi, Chiara Ferragni guadagna 59.700 dollari a post sponsorizzato. La coppia sa meglio di ogni altro che un’iniziativa solidale può trasformarsi in una straordinaria occasione di marketing.

Se sei famoso, come lo sono loro, puoi andare ad imbustare frutta e verdura senza farlo sapere a nessuno. Questo sarebbe stato un vero gesto di carità. So di attori teatrali, colleghi giornalisti, ex magistrati che vanno in carcere, che frequentano le comunità di recupero, che si danno da fare per chi è senza un tetto, senza farsi pubblicità. Senza clamore. Senza fare soldi. I Ferragnez, questo gesto di carità, l’hanno studiato a tavolino tanto da farsi immortalare in diversi momenti dell’iniziativa. E poi arrivano al Comune con quelli che gli tengono l’ombrello.

So già che qualcuno dirà: “Ma loro almeno l’hanno fatto”. Bene. Infatti l’errore non è di Fedez e compagna ma di un’amministrazione che consegna una onorificenza a chi sa bene usare la propria immagine per fare soldi. Il Comune nel suo sito spiega in questo modo il merito del premio: “Influencer, imprenditori, intrattenitori. Impossibile ridurre a una definizione questa coppia che raggiunge oltre 33 milioni di follower. Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, hanno messo la notorietà al servizio della lotta al Covid-19 per provare a lenire le ferite della loro città. Con un racconto ironico sulla vita da famiglia milanese in quarantena, hanno sensibilizzato sull’importanza di osservare le regole per contenere il contagio. Con altruismo unito a senso pratico, hanno lanciato una raccolta fondi per l’ampliamento in tempi record del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele. A questo risultato straordinario si aggiunge l’impegno come volontari dell’iniziativa ‘Milano Aiuta’. Preparando la spesa e pedalando per la città per consegnare cibo alle famiglie in difficoltà, hanno mostrato quanto sia importante, anche con gesti semplici, porgere la mano ai più fragili nel segno di un autentico spirito ambrosiano”.

Che coraggio! Che fatica! E non mi si dica: “Il loro gesto è servito perché altri possano emularli”. Abbiamo bisogno della propaganda dei Ferragnez per convincerci a dare una mano agli altri? Non basta il Vangelo? Non basta la Carta Costituzionale?

L’amministrazione milanese avrebbe fatto meglio a premiare i tanti che ogni giorno (senza soldi e senza fama) senza essere imprenditori e intrattenitori raggiungono ogni notte i clochard. Avrebbe potuto premiare una maestra come Antonella Meiani oppure un infermiere che ha rischiato la vita per curare i pazienti malati di Covid. Così, invece, ha oscurato tutti gli altri premiati e ha fornito una passerella a chi non ne aveva certo bisogno!

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Su questo sito ogni posizione è legittima, quindi pubblico questo blog. Voglio però dire pubblicamente che sono favorevole all’Ambrogino d’oro per Fedez e Ferragni. Complimenti Chiara e Federico.
Peter Gomez

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