Politica

Patrimoniale, riammesso l’emendamento. Fratoianni: “Risparmio per ceto medio”. Orfini: “È nel Dna del Pd”

Dopo la riammissione in commissione Bilancio dell’emendamento alla manovra a prima firma Nicola Fratoianni (Misto-Leu/Si) e Matteo Orfini (Pd), che prevede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta sui conti correnti e titoli e una tassazione progressiva sui grandi patrimoni sono stati gli stessi proponenti a rivendicare la proposta della patrimoniale nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati. Secondo quanto spiegato dal deputato di Leu, sul tema non è infatti mancata la “disinformazione“: “Basta con le bugie, si discuta nel merito. Altro che colpire il ceto medio, questo nostro emendamento avvantaggia il ceto medio e redistribuisce la ricchezza”. E ancora: “Bisogna fare chiarezza. In Italia patrimoniale è una parola impronunciabile, si può essere contro, ma bisogna dire la verità. Non si può dire che basta avere una casa di proprietà per essere colpiti, perché questo è imbroglio. La nostra proposta interviene sulla rendita catastale, non sul valore commerciale dell’immobile”, ha precisato Fratoianni.
L’emendamento (che è stato sottoscritto nelle ultime ore anche dalla deputata dem Enza Bruno Bossio e dal collega M5s Andrea Colletti) prevede un prelievo che parte dallo 0,2% per i patrimoni tra 500mila euro fino a un milione, per poi salire progressivamente allo 0,5%, tra uno e 5 milioni, all’1%, tra i 5 e i 50 milioni di euro, e al 2% oltre i 50 milioni di euro. Per il 2021, infine, la proposta di modifica prevede un’aliquota del 3% per i patrimoni superiori al miliardo di euro. Sono poi previste, per i patrimoni all’estero “suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia”, multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.
Una proposta sulle quali ha annunciato battaglia il centrodestra, ma che non è nemmeno sostenuta, all’interno della maggioranza, da M5s e Italia viva, contrari. Tutto mentre dal Pd nei giorni scorsi fonti dai vertici del partito hanno fatto sapere come l’iniziativa fosse “un’iniziativa libera e individuale di alcuni deputati, ma che non impegna il gruppo”. “La posizione del segretario Nicola Zingaretti e il mancato sostegno del Pd? Non sono abituato a commentare le fonti anonime, il mio partito fin qui non si è espresso ufficialmente sull’argomento: voglio considerare questo silenzio come una pausa di riflessione prima di assumere una posizione ufficiale”, ha replicato l’ex presidente dem Matteo Orfini. Per poi rilanciare: “Lega e centrodestra difendono gli interessi di pochi, scaricando il costo su tutti gli altri, come la destra fa ovunque nel mondo. Invece noi abbiamo sempre detto nei convegni e nei documenti che il Pd deve avere al centro come obiettivo la lotta alle disuguaglianze. Ha nel suo Dna una lotta come questa, dato che questa norma produce questo obiettivo. Allora si faccia lotta alle disuguaglianze, per una volta, nelle sedi opportune, in Parlamento. Spero che il Partito democratico non voglia perdere questa possibilità”.