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Vaccino Covid, Pfizer chiede l’autorizzazione all’uso in emergenza negli Usa. La Fda deciderà se dare via libera

Il semaforo verde per l’uso di emergenza non è paragonabile a un’approvazione completa, questo significa che il vaccino verrebbe comunque considerato 'sperimentale'

L’azienda farmaceutica statunitense Pfizer, insieme alla tedesca BioNTech, ha chiesto l’autorizzazione all’uso di emergenza del proprio candidato vaccino all’autorità di regolamentazione degli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda). Una mossa che potrebbe portare alla somministrazione delle prime dosi già dal mese prossimo. “Il nostro lavoro non è mai stato così urgente”, ha spiegato l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla. L’azienda è intenzionata a chiedere un prossimo via libera anche in Europa e nel Regno Unito. La notizia è arrivata pochi giorni dopo che le aziende hanno presentato l’esito degli studi di fase 3.

Questi hanno dimostrato che il vaccino ha un’efficacia del 95% ed è in grado di prevenire non solo i casi lievi ma anche quelli più gravi di Covid-19. Ora sarà la Fda insieme ad esperti indipendenti a decidere se dare il via libera. In caso positivo, la palla passerà alle autorità governative Usa addette alla distribuzione delle dosi. La priorità, molto probabilmente, verrà data agli operatori sanitari, agli ospiti delle case di cura e ai soggetti più fragili. Secondo le informazioni presentate alla National Academy of Medicine questa settimana, circa 25 milioni di fiale potrebbero essere disponibili per l’uso negli Stati Uniti a dicembre, 30 milioni a gennaio e altri 35 milioni a febbraio e marzo. Il semaforo verde per l’uso di emergenza non è paragonabile a un’approvazione completa, questo significa che il vaccino verrebbe comunque considerato ‘sperimentale’. In questo caso, a chiunque si sottoponesse alle iniezioni verrebbe consegnata una scheda informativa con la spiegazione di rischi e benefici, ha chiarito la dottoressa Marion Gruber, capo dell’ufficio vaccini della Fda. Anche il vaccino dell’azienda Moderna è in dirittura d’arrivo. Entrambi si distinguono dai candidati delle altre società in quanto utilizzano l’Rna messaggero al posto della proteina Spike del virus.”Dopo i giorni del terrore e del dolore, arrivano i giorni in cui cominciamo a immaginare la nostra vittoria contro il virus”, ha scritto su Twitter Roberto Burioni.

Intanto il governo britannico di Boris Johnson ha formalmente chiesto all’autorità di regolazione sui farmici del Regno, la MHRA, di valutare il candidato vaccin Pfizer/BioNTech, per autorizzarne un’eventuale distribuzione a partire dal mese prossimo. Il ministro della Sanità, Matt Hancock, nel briefing tenuto a Downing Street ha spiegato di “un altro passo importante per fronteggiare la pandemia”, ha sottolineato Hancock, precisando che se qualunque prototipo di vaccino sarà approvato nei prossimi giorni, “le vaccinazioni inizieranno” a dicembre nel Regno, con poi “una mole più estesa” nel 2021. “Stiamo andando nella direzione giusta, ma c’è ancora una lunga strada da fare”, ha peraltro avvertito.