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Berlino, oltre 100 persone fermate alla manifestazione contro le misure anti-Covid

I manifestanti protestavano contro la legge sulla protezione della Salute, varata oggi dal Bundestag tedesco. Il ministro degli Esteri ha replicato duramente a chi ha paragonato la normativa al decreto nazista dei pieni poteri del 1933: "Chi ha banalizza l'Olocausto non ha imparato niente"

Sono oltre 100 i fermati finora a Berlino, nell’ambito delle proteste in corso contro le misure anti-covid. La polizia è intervenuta più volte con gli idranti per sciogliere il corteo, a causa del mancato rispetto delle regole sul distanziamento e l’uso della mascherina. La manifestazione è ancora in corso: la polizia, ha fatto sapere la portavoce, sta cercando di scioglierla, ma questo può avvenire soltanto procedendo “lentamente, e non in modo marziale”. La stessa portavoce ha segnalato che per strada, nella calca, ci sono anche molti bambini.

Le proteste a Berlino sono avvenute proprio mentre i deputati stavano discutendo la legge sulla protezione della Salute: il Bundestag tedesco ha varato ha varato il provvedimento in mattinata. La normativa, che ancora le misure anticovid all’ordinamento giuridico, ha ricevuto 415 voti favorevoli, 236 contrari mentre 8 sono state le astensioni. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, ha reagito duramente alle accuse di alcuni dimostranti contrari alle restrizioni, che le hanno paragonate al Decreto dei pieni poteri del 1933 che consentì ai nazisti di approvare leggi senza approvazione parlamentare. “Chiunque, naturalmente, ha diritto di criticare le misure, la nostra democrazia fiorisce nello scambio di opinioni diverse. Ma chiunque relativizzi o banalizzi l’Olocausto non ha imparato nulla dalla nostra storia“, ha scritto Maas su Twitter.