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Bielorussia, oltre 1.100 arresti durante le proteste di ieri nate dopo l’uccisione dell’oppositore Bondarenko

La maggior parte dei fermi, fanno sapere dalla ong, ha avuto luogo nella capitale, come confermato dal dipartimento di polizia del Comitato esecutivo della città che ha anche parlato di uso di mezzi speciali, ma altri attivisti sono finiti in manette anche in molte altre città

Non si placano le proteste in Bielorussia esplose dopo la rielezione del presidente Aleksander Lukashenko, ad agosto, e non si fermano nemmeno gli arresti di massa ad opera della polizia nel tentativo di reprimere il dissenso interno. Sono oltre 1.100 i manifestanti arrestati ieri dalle forze di sicurezza di Minsk nel corso delle proteste non autorizzate, secondo quanto riportato dal centro per i diritti umani Viasna.

La maggior parte dei fermi, fanno sapere dalla ong, ha avuto luogo nella capitale, come confermato dal dipartimento di polizia del Comitato esecutivo della città che ha anche parlato di uso di mezzi speciali, ma altri attivisti sono finiti in manette anche a Gomel, Svetlogorsk, Novogrudok, Bobruisk, Grodno, Pinsk, Brest, Novopolotsk, Baranovichi, Mogilev, Osipovichi, Zhlobin, Molodechno e Ivye.

A far esplodere le nuove proteste, è stata, la settimana scorsa, la morte di Roman Bondarenko, ex membro delle forze speciali bielorusse malmenato e ucciso da agenti del regime per aver interferito con un’operazione di repressione del dissenso da parte delle forze dell’ordine.