Calcio

Domeniche bestiali – La calvizie beffa la tecnologia: il pallone da inquadrare durante il match diventa la pelata del guardalinee

La rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano (e non solo). Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa

L’eroica Serie D continua a giocare, i campionati regionali sono fermi, e dunque gli echi di mazzate e maleducazione si affievoliscono, ma non scompaiono. Li ripeschiamo noi, nei meandri delle carte, del web, degli spogliatoi più fatiscenti. E si gioca pure all’estero, per fortuna: in alcuni casi col pallone, in altri va bene pure altro, almeno secondo la tecnologia.

PROVACI ANCORA TOTONNO
Cr7, Ibra e tutti gli altri campioni che ancora oggi, nonostante l’età avanzata, dimostrano di essere ancora decisivi, sono la testimonianza di quanto l’allenamento sia cruciale nel calcio. E anche l’arte della mazzata ha bisogno di allenamento per concretizzarsi al meglio, lo dimostra Manzo del Saviano 1960, squalificato per tre giornate perché: “Con comportamento sleale, scorretto, antisportivo, caratterizzato da violenza, tentava di colpire per ben 4 volte un avversario con una gomitata mentre entrambi erano in corsa”. Senza riuscirci però: serve più impegno.

PROVACI ANCORA CARLOS
Il calcio pane e mortadella è bello ovunque, pure in Spagna. Qui in una partita di sesta divisione, la nostra Eccellenza per intenderci, il Vinaros, squadra valenciana, era in svantaggio contro il Penìscola e agli ultimi minuti è salito ovviamente anche il portiere Carlos Aguayo per provare a riagguantarla. Ci è riuscito pure: con uno splendido tiro sul secondo palo ha infilato il suo collega avversario…ma ha festeggiato troppo, non è tornato in porta e al calcio d’inizio l’attaccante del Penìscola lo ha beffato con un pallonetto, regalando la vittoria al Penìscola.

GRADINI POCO RACCOMANDABILI
I calciatori allenati da Zeman ricordano come un film horror i gradoni, allenamento durissimo prediletto dal boemo per far “volare” le sue squadre, il giudice sportivo piemontese invece vede come hitchcockiani i gradini dello stadio di Mondovì, squalificando un calciatore del Monregale calcio, che dopo un diverbio “Spintonava un avversario giù da alcuni pericolosi gradini di cemento”. Il gesto è brutto, i gradini pericolosi.

IL “CAPO” DEL GUARDALINEE
L’introduzione della tecnologia nel calcio è manna dal cielo per arbitri e guardalinee…beh, per questi ultimi non sempre forse. Come dimostra l’Inverness, squadra di B scozzese, che ha ben pensato di eliminare i cameraman con un dispositivo che è in grado di riconoscere da solo la palla… che dovrebbe essere in grado, visto che per tutta l’ultima gara invece del pallone ha mostrato ai tifosi da casa i movimenti del guardalinee e non le azioni di gara. Perché? Perché l’assistente era bianchiccio di carnagione e totalmente calvo… e la tecnologia ha stabilito che il pallone fosse la sua capoccia. Fortuna che i giocatori in campo non hanno fatto altrettanto.